La grande manifestazione che si è tenuta ieri mattina a Monopoli è un’altra tappa importante per la lotta alla Xylella, ed evidenzia l’impegno di tutti i pugliesi a favore dell’agricoltura.
I tempi delle lotte alle eradicazioni, dei divieti all’uso di pesticidi e delle pratiche di stregoneria sono finalmente finiti. I comuni, le associazioni di categorie, gli agricoltori, le imprese e i cittadini sono pronti a rimboccarsi le maniche per attuare quelle buone pratiche che rallentano e limitano fino quasi allo zero la diffusione dell’insetto portatore del batterio.
Per questo è stato molto significativo, per me, partecipare alla grande manifestazione di Monopoli insieme al vicesindaco di Bisceglie Angelo Consiglio, all’assessore all’agricoltura Gianni Naglieri e ai consiglieri comunali Sergio Ferrante, Peppo Ruggieri e Michele De Noia. Ed è stato interessante, sabato sera, ascoltare al Castello di Bisceglie tecnici ed esperti, coordinati dal nostro concittadino dottor Pietro Preziosa e dal presidente della Cooperativa “Torre Maestra” Tommaso Mastrototaro, che hanno spiegato in modo chiaro quali sono le buone pratiche che si possono compiere per combattere la Xylella.
Un dato è chiaro: tutti possiamo fare qualcosa. Chi è proprietario di terreni, ma anche i cittadini che possono contribuire alla migliore tenuta delle strade e dei muri di campagna in cui si annida l’insetto che veicola la Xylella fastidiosa. E tutti i cittadini possono impegnarsi nel promuovere e diffondere queste buone pratiche controllando che vengano regolarmente eseguite, segnalando alle autorità competenti campi, terreni e oliveti in stato di abbandono, dove più facilmente si diffonde la grave patologia.
Dobbiamo difendere i nostri ulivi, la nostra terra, la nostra agricoltura, la ricchezza della nostra città. Dobbiamo farlo tutti insieme. Devono farlo le istituzioni e devono farlo i cittadini, perché quando l’olivicoltura va in crisi, com’è successo per la gelata dello scorso febbraio, l’intera economia del territorio va a rotoli. Per questo l’impegno, sia nelle pratiche che nella vigile attenzione, dev’essere di tutti.
Finalmente è chiaro chi sia il più grande responsabile di questa sciagura: il presidente della Regione Puglia, che in questi anni si è preoccupato di candidarsi alle primarie e di scalare i congressi e i vertici del Pd disinteressandosi della questione Xylella. La Regione poteva arginare il fenomeno anni fa limitandolo a poche piante da abbattere, e invece ha lasciato divenisse un flagello per l’intera Puglia.
Ma la migliore reazione, piuttosto che additare i pochi, noti e chiari colpevoli, dev’essere quella di adottare, anche se tardivamente, le buone pratiche per combattere la Xylella. Per questo la manifestazione di domenica a Monopoli è stata importante. Perché per una volta non si diceva “no” ai fitofarmaci, alle buone pratiche o alle azioni da compiere ma si diceva “si” a combattere la Xylella e quando le manifestazioni sono fatte per un “si” e per l’assunzione di responsabilità indicano non solo un grande fattore positivo ma anche un cambiamento culturale, che è quello che a partire da Monopoli si registra finalmente in Puglia.