Vai mo’” esortava il titolo del quarto album di Pino Daniele; quello che, composto in collaborazione con artisti del calibro di Tullio De Piscopo, Tony Esposito e James Senese nel 1981, consolidava la potenza comunicativa di una formazione tutta partenopea e dava voce al cosiddetto “Neapolitan Power”, quell’energia napoletana che innovava, contaminando la tradizione campana con i generi d’oltreoceano,  blues, jazz, funk e rock.

“Vai mo’” fa eco la band biscegliese che ha animato il Teatro Mediterraneo ieri sera, 30 agosto, riportando in scena i più grandi successi del bluesman italiano, scomparso lo scorso 4 gennaio.

All’interno di una serata completamente dedicata alla buona musica, promossa dall’Associazione culturale molfettese “Musica e Tradizioni” con la partnership di Radio Idea, il gruppo è riuscito a richiamare alla mente ad al cuore dei presenti le forti e contraddittorie emozioni che Pino sapeva trasmettere con le sue canzoni.

Sebbene la band sia stata messa in piedi in pochissimi giorni e nonostante alcuni problemi tecnici ad inizio serata, la performance musicale è stata coinvolgente e mai noiosa.

I tastieristi Riccardo Riccardi e Michele Moramarco, il batterista Sciancalepore, il percussionista Gianni Pansini, il bassista Michele Dell’Olio, il sassofonista Alessandro Ragno  i chitarristi Vito D’Ambrosio e Osvaldo Vangi, e soprattutto, il cantante e frontman Vito Rizzitelli, dalla voce graffiante e l’ironia pungente, hanno saputo riprodurre la misura espressiva del “mascalzone latino”, ovvero l’agrodolce, la contaminazione, l’unità degli opposti, passando con disinvoltura dal vernacolo all’inglese, dall’eleganza raffinata del blues alla durezza del rock,  dal tema romantico alla denuncia sociale.

La platea, sebbene non gremita, ha partecipato con entusiasmo canticchiando i motivetti più noti, quelli che inconsapevolmente conosciamo un po’ tutti, fan o meno di Pino Daniele, e che ci portiamo dentro come un bagaglio culturale precostituito.  A differenza degli uomini, l’arte non muore, ed infatti immortale ed indimenticabile è la Napoli “ mille culure “ e “mille paure” di “Napule è“, il ritmo incalzante di “A me me piace o blues“, la schiettezza viscerale di “Nun me scuccià” e di “Je so’ pazzo“, il motivo dolce e penetrante di “Io per lei“.

Ripercorrendo la discografia del primo Pino Daniele, dagli esordi di “Terra mia” nel 1997 alla maturità di “Dimmi cosa succede sulla terra“, passando attraverso i capolavori della produzione non solo partenopea ma nazionale, la tribute band ha celebrato tutti i colori del cantautore per rendergli omaggio e porgergli il saluto: “Vai mo’, Pino”.