Al IV circolo didattico “Don Pasquale Uva” i giochi del mondo dei nonni sono in rivolta perché i giochi tecnologici hanno preso il loro posto e questo perché giornali, televisione, cartelli pubblicitari parlano soltanto di computer, video-games ed elettronica. I giochi del tempo passato sono convinti che ci sia un complotto contro di loro affinché i bambini li dimentichino. E così tutti insieme studiano una strategia, un piano intelligente, ovvero entrano nel mondo dei sogni dei bambini per farsi conoscere e per farsi amare di nuovo dai bambini di oggi.

Le docenti Donatella Cangelli, Felicia Lauro, Mariateresa Mastropasqua, insieme ai loro fantastici alunni delle classi 3^ sezioni C/D e supportate, in primis, dalla Dirigente Prof.ssa Francesca Castellini, sin da ottobre sono state impegnate nella realizzazione di un progetto teatrale  il cui momento ultimo è stato la messa in scena del recital dal titolo “Un Natale davvero speciale” il giorno 20 dicembre nel teatro della chiesa san Silvestro, concesso gentilmente dal parroco don Fabio. Obiettivo del progetto, nato dalla consapevolezza che le differenze generazionali sono sempre più marcate e che la perdita di antichi saperi da una parte e l’avanzare delle nuove tecnologie dall’altra tendono a porre distanze quasi incolmabili tra passato e futuro, è stato proprio quello di far riscoprire ai bambini  il gusto per i giochi semplici che stimolano la fantasia perché richiedono la partecipazione attiva e la creatività dei giocatori e di valorizzare, quindi, i giochi del passato che riflettono l’immediatezza semplice e pragmatica dei bambini, stimolandone la comunicazione e la socializzazione, la fantasia e il senso di avventura. Per ogni bambino giocare è un’attività naturale, che offre molte occasioni di imparare e crescere dal punto di vista fisico, mentale e sociale. Se il gioco è il lavoro del bambino i giocattoli sono i suoi attrezzi, e giocattoli adatti possono aiutare i bambini a fare bene il loro lavoro. I bambini  usano i giocattoli per imitare quello che vedono fare dagli adulti. Il filosofo greco Aristotele sosteneva che imitare è connaturato nell’uomo fin dall’infanzia e attraverso l’ imitazione ottiene le prime cognizioni.  Molte attività della vita quotidiana si imitano e si imparano giocando. Si può  facilmente immaginare una bambina che culla la bambola per farla addormentare, proprio come farà da grande con un bambino vero. E a tal proposito, sicuramente, i genitori rappresentano il primo modello creativo da imitare per i piccoli, sia nel modo di pensare che di fare le cose. Pertanto, siamo tutti chiamati a dare  il meglio di noi ai bambini, noi docenti abbiamo utilizzato l’attività teatrale come strumento comunicativo di grande efficacia, capace di assolvere a una funzione “sociale” ma la riflessione si applica ad ambiti molto più vasti ed eterogenei.