Emblema di pace e unione da secoli, da qui l’immagine della colomba, la festività delle Palme rappresenta un punto fermo nella religione cristiana. Storicamente questa festività segna l’arrivo del Messia nella città di Gerusalemme ma, nonostante l’aria di festa che si respira durante questa ricorrenza, le Palme portano con sé anche motivi di angoscia in quanto anticipano la settima santa, e quindi la Passione di Cristo, e non segnano definitivamente il termine del periodo quaresimale, caratterizzato prevalentemente dal digiuno e dalla penitenza.

La Quaresima riprende i quaranta giorni di Gesù nel deserto e, come da tradizione, incomincia il mercoledì delle Ceneri, detto così perché il celebrante spargeva un pizzico di cenere, ricavata bruciando rami di ulivo benedetti nella Domenica delle Palme dell’anno precedente, sul capo dei fedeli. Sebbene voglia significare “quarantesimo giorno”, il periodo quaresimale non si conclude la domenica delle Palme ma si protrae fino al giovedì santo durando, come da tradizione, ben 44 giorni. Nel caso specifico di Bisceglie, la fine del Carnevale, segnata dal martedì Grasso, e l’inizio della Quaresima era annunciato da 33 rintocchi del campanile delle Cattedrale (numero di rintocchi che allude agli anni di Cristo). Durante questo lungo periodo i fedeli partecipavano ai cosiddetti “quaresimali”, cioè a celebrazioni che duravano per tutti i quaranta giorni e che obbligavano i negozi e le altre attività a fermarsi per assistere a queste cerimonie. In questo periodo la carne veniva praticamente eliminata dalla tavola, salvo per i malati, il pesce invece poteva essere regolarmente consumato poiché resisteva l’idea che gli animali marini, non accoppiandosi, erano immuni dal peccato di lussuria e non erano contaminati dalla pratica sessuale. Un digiuno dalle carni che oggi, invece, viene praticato perlopiù dai devoti, il resto della comunità molto spesso si limita ad evitare la carne il venerdì, poiché richiama il giorno di morte di Gesù Cristo, oppure pratica il tradizionale “fioretto”, cioè evita qualcosa che piace per tutta la Quaresima.

Tornano alle Palme, a Bisceglie nel passato c’era la tradizione di scambiarsi, soprattutto tra fidanzati, dei regali in segno di unione e di pace. Oggi, invece, l’unica usanza ancora in vita è quella che vede diverse associazioni, tra cui quella degli Scout, distribuire per le vie cittadine palme e ramoscelli d’ulivo. “La consuetudine degli scout di distribuire palme e rami di ulivo incomincia 53 anni fa, in concomitanza con la nascita della nostra associazione”, ha affermato il presidente degli scout di Bisceglie Mimmo Rana. “Nelle tre settimane di preparazione alla ricorrenza, i nostri ragazzi danno dimostrazione delle loro grandi capacità manuali ed organizzative, segnale di come lo scoutismo continui ad esercitare ancora oggi sugli adolescenti un grande influsso”. “Però, nonostante le Palme siano una festività simbolo di pace e unione”, ha continuato il presidente Rana, “assistiamo annualmente ai soliti problemi: dai furti ai danni dei nostri ragazzi durante la festività alla vendita non autorizzata di palme in città”. “Il mio augurio”, ha concluso Rana, “è che vengano affrontate queste problematiche e sostenute le associazioni impegnate in questi ricorrenze, soprattutto società come la nostra oggetto negli ultimi mesi di svariati furti ai danni della nostra sede”.