“Il Tar Puglia ha rigettato, pronunciandosi definitivamente, il ricorso proposto dal proprietario del bar Helsinki nei confronti del Comune di Bisceglie”. Lo riferisce il vice sindaco di Bisceglie, Vittorio Fata. “Il Tar, nel condannare il ricorrente al pagamento delle spese processuali, ha motivato la sentenza affermando che il Comune ha agito nell’esercizio di un potere vincolato applicando norme precise di legge”, ha spiegato il vice sindaco, dicendosi “soddisfatto di questa sentenza con la quale viene ribadita la legittimità degli atti amministrativi adottati dall’amministrazione e dai dirigenti comunali”.

La partita però non è chiusa. L’avvocato Pietro Casella, legale del titolare del bar Helsinki, infatti, raggiunto telefonicamente, ha fatto sapere che ha ricevuto mandato dal cliente di procedere con l’appello alla sentenza del Tar, nel merito, al Consiglio di Stato, secondo grado della giustizia amministrativa. “Riteniamo che la sentenza sia impugnabile sotto diversi profili”, ha sottolineato l’avvocato.

L’oggetto del contendere è rappresentato dalla struttura esterna del bar Helsinki, ubicata nella piazzetta ad angolo tra corso Umberto e via Lecce, e la revoca dell’autorizzazione da parte del Comune di Bisceglie (leggi qui e qui

La sentenza nel merito del Tar è arrivata dopo diverse fasi. In prima istanza il titolare del Bar Helsinki, attraverso i propri legali, fece istanza cautelare al Tar Puglia per la sospensione dell’ordinanza comunale 129 del 31 agosto 2016, che sanciva la decadenza dall’autorizzazione ad occupare il suolo pubblico (leggi qui). Il Tar respinse il ricorso (leggi qui) e seguì l’istanza cautelare del Bar Helsinki al Consiglio di Stato (leggi qui), che accolse il ricorso presentato dal titolare dell’attività commerciale “al limitato fine della fissazione dell’udienza di merito” chiedendo quindi al Tar una fissazione rapida del giudizio di primo grado (leggi qui). La sentenza nel merito del Tar, come detto, ha dato ragione al Comune ma il legale del titolare dell’attività commerciale, Pietro Casella, ha annunciato appello, nel merito, al Consiglio di Stato.