La dottoressa Eliana Centrone

Ogni anno il Rotary dedica il mese di marzo all’acqua e alle strutture igienico-sanitarie, una delle principali aree di intervento del sodalizio che nel mondo è impegnato con i suoi 1.200.000 soci a sostegno delle necessità della popolazione.

Oggi, martedì 27 marzo, alle 20 avrà luogo all’Hotel Salsello un incontro aperto a tutti i cittadini dal titolo “La risorsa acqua: 12 anni di Rotary in Benin”, organizzato dal Rotary Club Bisceglie, presieduto da Pierpaolo Sinigaglia.

Da oltre un decennio, infatti, il Rotary cittadino, insieme ad altri Rotary Club del Distretto 2120 – Puglia e Basilicata, è impegnato in Benin con numerosi interventi volti a garantire acqua pulita e adeguate strutture igienico-sanitarie.

La dottoressa Eliana Centrone, socia del Rotary Club Bitonto Terre d’olio e promotrice di numerose e importanti attività in Benin realizzate con il supporto della Fondazione Rotary, relazionerà sulle numerose attività realizzate. Tra queste l’urbanizzazione del villaggio tribale di Lokpo con la realizzazione di un acquedotto, un impianto di potabilizzazione e sette blocchi di servizi igienici e docce, la formazione della popolazione locale nel settore idrico-sanitario, della tutela dell’infanzia e della maternità, dell’igiene e dell’alimentazione; lo sviluppo del commercio e dell’artigianato, la creazione di associazioni di categoria e di volontariato che preparino la popolazione locale all’autosufficienza, la realizzazione di strutture sanitarie adeguate e la formazione degli health officers, a cui ha partecipato anche la dottoressa Sonia Storelli, pediatra e socia del Rotary Club Bisceglie.

In altri tempi parlare di acqua, come ricorda il governatore del Distretto Rotary 2120 Gianni Lanzilotti, “ci riportava al classico dualismo del noi/voi, dove noi eravamo quelli dell’emisfero del benessere e “voi” erano gli sfortunati popoli del quarto mondo, privi di acqua potabile pulita e delle connesse strutture igienico-sanitarie. I nostri sforzi erano soprattutto tesi a venire incontro a quelle esigenze essenziali, realizzando interventi anche minimi, quale poteva essere un pozzo. Tutto ciò resta ancora valido e non ha perduto nulla della sua urgenza e fanno benissimo i Club che, magari in accordo con la nostra Fondazione, se ne fanno carico”.