La sala congressi della Società Operaia di Mutuo Soccorso “Roma Intangibile” ha ospitato, nel tardo pomeriggio di giovedì 14 aprile, un convegno su economia e finanza intitolato “L’evoluzione della consulenza finanziaria – Sviluppi e opportunità”, organizzato da Credem Banca – Promotori Finanziari con il coordinamento di Fabrizio De Cicco, in collaborazione con Amundi Asset Management.

L’incontro si è rivelato un’occasione per approfondire tematiche molto spesso affrontate dai media, senza però il necessario approfondimento che permetterebbe una semplice comprensione della materia anche ai non esperti.

Sono intervenuti, come relatori, i consulenti finanziari Credem Riccardo Mancini (capo mercato Sud) e Mino Morra (regional manager Puglia), e il senior relationship manager di Amundi Stefano Acquati. Presenti in sala, e intervenuti brevemente per dare il benvenuto, il presidente di “Roma Intangibile” Nicolantonio Logoluso e il vice-sindaco Vittorio Fata, che ha portato i saluti del sindaco Francesco Spina, assente per motivi istituzionali.

La conferenza è stata introdotta da Riccardo Mancini il quale, tra appunti storici e notizie recenti ha spiegato, a grandi linee, il funzionamento delle nuove direttive europee per la gestione delle crisi delle banche, cioè il cosiddetto “bail in”: “Si tratta del nuovo sistema, in vigore dallo scorso 1° gennaio, che permette alle banche in crisi di salvarsi non con contributi pubblici, ma rivalendosi direttamente sui propri azionisti e su chi ha investito in obbligazioni. Un sistema quindi molto diverso da quello che vivevamo in passato, e che impone scelte oculate quando si pensa ad investire dei soldi”.

platea roma intangibileLa parola è poi passata a Stefano Acquati, il quale è entrato nel dettaglio dell’argomento, spaziando dalle possibili cause della crisi economica, come il crollo del prezzo del petrolio, la riduzione dei consumi, le difficoltà di Usa e Cina e il rallentamento delle economie emergenti, fino alla situazione mondiale attuale: “L’investimento non deve essere una moda, ma una ricerca di opportunità. Non potendo più contare su cuscinetti monetari, come ad esempio ai titoli di stato che ora offrono rendimenti molto bassi se non negativi, bisogna fare molta attenzione, diversificando i propri investimenti”.

“Non bisogna lasciarsi trascinare dall’emotività – ha continuato Acquati – Per investire correttamente è necessario esaminare una ad una le proprie esigenze, i possibili rischi e l’orizzonte temporale dell’investimento, monitorandolo e diversificandolo per evitare amare sorprese. Non esistono palle di vetro per prevedere il futuro: bisogna essere consapevoli dei rischi che si prendono gestendo dei risparmi, affidandosi solo a consulenti di fiducia”.

All’intervento del senior relationship manager di Amundi è seguita un’ulteriore relazione da parte di Riccardo Mancini, che ha sottolineato le differenze tra gli anni 70 e l’inizio del nuovo millennio: “In poco più di trent’anni è cambiato tutto – ha detto mostrando al pubblico delle slide dedicate – Pensiamo ad esempio agli investimenti nel mattone: accendere un mutuo è diventato complicatissimo perché è difficile poter dare garanzie, e comunque si tratta di mutui non più della durata di 10 o 15 anni, ma di 20 o anche 30 anni.

“Più genericamente – ha proseguito – l’inflazione è diventata meno gestibile e perciò anche mettere i soldi sotto il materasso, come si diceva una volta, può essere pericoloso, pagare un affitto è diventato difficile, e non dimentichiamo che il valore economico delle case è sensibilmente diminuito. Analizzare questi fattori prima di investire è determinante, perché prima si parlava di rendimento senza rischi, adesso è invece quasi un rischio senza rendimenti.

Intervento finale affidato a Mino Morra: “L’obiettivo di questa serata era farvi riflettere su una questione importantissima come quella della gestione dei risparmi, e speriamo di esserci riusciti. Credo inoltre sia giusto fare una precisazione sulla terminologia: forse sarebbe meglio parlare di consulenti e non di promotori finanziari. Perché quello che facciamo è proprio quello, guidare e consigliare l’investitore in un terreno potenzialmente molto accidentato”.

Soddisfazione da parte di tutti per la buona riuscita del convegno, da Logoluso a De Cicco, fino a Stefano Acquati che ha dichiarato al termine: “Serate come questa sono importanti perché fatte per chi ha bisogno di conoscere le possibilità offerte da chi aiuta ad investire, senza paroloni. L’importante è che il risparmiatore eviti i cattivi consulenti, affidandosi solo a persone in grado di trasmettere competenza e fiducia. Non è facile investire, spesso neanche i bravi imprenditori sanno come farlo e speriamo questa sera di aver dato qualche buona indicazione”.