Al termine della serata, organizzata sabato 27 aprile nella sala della bifora del Castello di Bisceglie, resta un solo interrogativo, vale a dire perché per Arte e Psicologia siano stati coniati due termini differenti quando, invece, molto spesso, sembrano affermare analoghi principi, analoghe empatie, analoghe funzioni.

La psicologa Eleonora Celestino e l’artista Enzo Abascià hanno dato vita, dinanzi a un pubblico nutrito, interessato, decisamente coinvolto, a una conversazione in cui si è cercato, riuscendo, di stabilire cosa muova un artista, ma diremmo un individuo, a esprimersi con quei determinati colori, quelle determinate sfumature, quelle determinate caratteristiche (anche attitudinali, non solo artistiche) in seguito o di fronte a un episodio della propria vita e hanno fornito, opera per opera, frase per frase, dilemma per dilemma, un supporto per la lettura di esternazioni (artistiche o attitudinali che siano, lo ribadiamo).

L’artista si sfoga e esprime, lo psicologo interpreta e analizza. L’artista comunica, lo psicologo ascolta. Le immagini al centro di due professioni non così distanti tra loro, anzi, quasi appaiate e indispensabili l’una per l’altra. Molto coinvolto il pubblico che è intervenuto, domandato, risposto, puntualizzato, fornito spunti di riflessione. Una serata, patrocinata gratuitamente dall’Ordine degli Psicologi di Puglia, originale e interessante, un dialogo nel corso del quale al centro sono state poste, non tanto le professioni (che sono state un nobile tramite), ma le emozioni. Presente in sala anche l’assessore alla pubblica istruzione e alle politiche giovanili della Città di Bisceglie Vittoria Sasso.