Continua a suscitare malcontento e proteste quanto sta accadendo da alcuni giorni al liceo scientifico “Leonardo da Vinci” di Bisceglie relativamente alla richiesta del contributo scolastico per l’anno scolastico 2016/2017, quantificato in 90 euro. Con la circolare numero 8 del 2016-2017 il dirigente scolastico, Cristoforo Modugno, ha infatti vincolato il ritiro del libretto delle assenze, che deve essere effettuato per forza da un genitore dell’alunno, alla presentazione dell’attestazione del versamento del contributo scolastico. E, ancor di più, il dirigente, sempre con lo stesso documento, ha stabilito che “coloro che volessero chiedere l’esonero dal versamento del contributo scolastico dovranno produrre esplicita domanda al dirigente scolastico corredata di modello Isee debitamente compilato e in corso di validità”.

Il punto però è che, eccetto una quota base (20 euro) necessaria a coprire le spese obbligatorie e irrinunciabili che la scuola sostiene per ogni alunno (assicurazione obbligatoria contro gli infortuni, costo del libretto), il contributo non può essere preteso al punto tale che, chi non vuole pagarlo, è tenuto a presentare il modello Isee e formulare domanda di esonero. Come perentoriamente ribadito dal Ministero dell’Istruzione a più riprese, “in ragione dei principi di obbligatorietà e di gratuità dell’istruzione inferiore, come stabilito nella Legge Finanziaria 2007, non è consentito richiedere alle famiglie contributi obbligatori di qualsiasi genere o natura per l’espletamento delle attività curriculari e di quelle connesse all’assolvimento dell’obbligo scolastico. Eventuali contributi possono dunque essere richiesti solo ed esclusivamente quali contribuzioni volontarie con cui le famiglie, con spirito collaborativo e nella massima trasparenza, partecipano al miglioramento e all’ampliamento dell’offerta formativa degli alunni, per raggiungere livelli qualitativi più elevati. È pertanto illegittimo”, ha precisato anche il Miur, “e si configura come una violazione del dovere d’ufficio, subordinare l’iscrizione degli alunni al preventivo versamento del contributo”.

Tale situazione, sollevata già a fine settembre dal MeetUp Bisceglie cinque stelle, sta suscitando malcontento tra le famiglie degli studenti del liceo scientifico e alcuni genitori non sono disposti a cedere. A scuola, difatti, c’è chi si adegua con qualche mugugno, chi prende tempo e chi, invece, non vuole fare un passo indietro. È il caso, per esempio, di una mamma che, esponendoci quello che ritiene un sopruso, si dice pronta ad adire le vie legali. O di un papà che ci ha raccontato la sua esperienza. Per tre mattine consecutive si è recato a scuola nel tentativo di parlare con il dirigente scolastico per chiedere spiegazioni. Il primo giorno gli è stato detto che il preside non c’era ed è stato invitato a tornare il giorno successivo. Così ha fatto, ricevuta del pagamento del bollettino da 20 euro alla mano (quello che i genitori sono tenuti a versare obbligatoriamente), la mattina seguente, ma è solo riuscito a scambiare qualche parola con il preside, ancora impegnato. In pochi minuti, sull’uscio della porta, ha fatto le sue rimostranze al dirigente scolastico spiegandogli le sue ragioni, sostenendo che non fosse obbligato a pagare il contributo da 90 euro né a presentare il modello Isee. Il dirigente scolastico l’ha invitato a tornare ancora il giorno seguente. E così ha fatto, per la terza mattina di fila, saltando ore lavorative. Non è stato ricevuto dal dirigente scolastico, impegnato in un’assemblea scolastica con gli studenti, ma gli è stato detto che il preside aveva dato disposizioni alla segreteria, solo per il suo caso, di rilasciare il libretto delle assenze esibendo la ricevuta del pagamento del bollettino da 20 euro.

Il caso di questo genitore, seppur con insistenza, si è risolto in maniera positiva. Ma viene da chiedersi cosa accada a chi non abbia la stessa perseveranza e la stessa determinazione di questo papà. Pur comprendendo le necessità economiche degli istituti scolastici, sempre più in difficoltà a causa dei continui tagli, il contributo scolastico, per legge, non può essere preteso e resta assolutamente volontario, oltre che non soggetto a domande di esonero né tanto meno alla presentazione del modello Isee.