Il gruppo civico Biscegliesvolta ha richiesto al consiglio comunale di Bisceglie una discussione approfondita sul sistema di refezione scolastica. Secondo Gianni Naglieri, ex vicesegretario del Pd di Bisceglie e attualmente esponente del movimento civico a sostegno di Angelantonio Angarano sindaco, è necessario affrontare quanto prima il tema della refezione scolastica, in particolare bisognerebbe discutere sui “contenuti del bando di gara da orientare sulla qualità, sulla freschezza e sulla sicurezza, sul rispetto dell’ambiente e non sull’offerta meno costosa”.

Per Naglieri il servizio di refezione deve promuovere un vero e proprio “processo partecipativo con il coinvolgimento di diversi soggetti, dai comitati dei genitori di tutte le scuole, al personale tecnico e quello dietistico, fino ai dirigenti scolastici, istituzionalizzando una commissione di docenti e genitori che in qualunque momento possono effettuare le verifiche di ogni genere sul servizio mensa. Necessaria anche l’introduzione dei criteri ambientali, quale elementi qualificanti del servizio nel rispetto e salvaguardia dell’ambiente e nella riduzione degli scarti, l’applicazione di un sistema di gestione ambientale ai sensi di norme tecniche riconosciute, l’inserimento di iniziative di educazione alimentare per docenti, alunni e genitori, utilizzo esclusivo di mezzi di trasporto a ridotto impatto ambientale, progetti di recupero del pane e della frutta non utilizzati da destinare ad associazione no-profit”. Infine dal punto di vista ambientale Naglieri propone anche “l’uso di piatti in ceramica, di bicchieri in vetro e di posate in acciaio inox, mentre per i pasti trasportati dovrà essere utilizzato materiale monouso, biodegradabile e compostabile ed idoneo al contatto con gli alimenti”.

Biscegliesvolta sottolinea come, proprio recentemente, sia stato prorogato il servizio di refezione scolastica in attesa di una nuova gara d’appalto. Il precedente appalto sarebbe scaduto “scaduto nel 2014 e prevedeva dotazione annuale di circa 440mila euro, pari a quasi la metà della spesa complessiva del servizio, considerando un costo di circa 3,50 euro a pasto”. Naglieri sottolinea quindi come il costo per singolo pasto alle famiglie con reddito Isee inferiore a 10mila euro sia di “1 euro e 70 centesimi e di 2 euro per tutti gli altri, l’agevolazione di 0,30 centesimi a pasto è esigua oltre che grottesca”.

Biscegliesvolta si è quindi detta a conoscenza: “delle problematiche emerse in passato che hanno interessato sia gli utenti finali, ovvero, i 1200 bambini fruitori del servizio, che il personale dipendente incaricato della distribuzione”, il movimento civico ha poi ricordato che lo stesso Ministero dell’istruzione ha sottolineato come “l’Italia abbia tradizionalmente una cultura alimentare ed enogastronomica di alta qualità e che la Scuola debba essere protagonista assoluta nel preservare la dieta e lo stile di vita sostenibili e salutari”. Infine Biscegliesvolta cita anche il rapporto dei Carabinieri del Nas 2015/2016 che “pone in luce il fatto che in Italia una mensa scolastica su quattro non è a norma”.

Per tutte queste ragioni Naglieri sostiene che “il prossimo gestore del servizio dovrà garantire attraverso un canale internet una informazione costante su alimentazione, salute, ambiente, provenienza territoriale e stagionalità degli alimenti e corretta gestione dei rifiuti, la formazione del proprio personale sul sistema di gestione ambientale, l’adesione al Ccnl di categoria, e di attenersi a strettissimi controlli a suo carico sulle derrate alimentari oltre a rispettare il sistema di autocontrollo Haccp e di tracciabilità previsti dalla normativa”.

“il bando sul servizio mensa”, concludono da Biscegliesvolta, “deve essere il prodotto esemplare di un percorso duro e faticoso che porterà alla realizzazione di un avviso pubblico che dia risalto nel peso della valutazione, in sede di individuazione del nuovo gestore dell’elemento qualitativo del progetto di gestione, premiando la qualità del servizio piuttosto che l’offerta economica a ribasso”.