Gestivano un florido mercato di droga nel centro storico di Bisceglie ed alcuni di loro costringevano i propri figli minorenni a trasportare gli stupefacenti, ad occultarli in occasione delle perquisizioni per eludere i controlli e perfino a cederli direttamente agli acquirenti. Per questo i carabinieri, con un’imponente operazione effettuata alle prime luci dell’alba di stamane con l’impiego di 200 militari, hanno arrestato 19 persone (15 in carcere, 4 agli arresti domiciliari) tutte maggiorenni e molte delle quali già note alle forze dell’ordine. Nove persone, inoltre, sono state sottoposte all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Restano invece ricercati altri due soggetti, destinatari di misura cautelare in carcere.
Le 28 misure cautelari sono state emesse dal GIP del Tribunale di Trani Dott.ssa Maria Grazia Caserta su richiesta del PM Dott. Marcello Catalano.
La complessa e laboriosa attività investigativa, convenzionalmente denominata “Educazione Criminale” per il particolare piuttosto agghiacciante del coinvolgimento di minorenni, ha preso il via dall’esplosione di diversi colpi di arma da fuoco all’indirizzo dell’abitazione di uno dei principali indagati (all’epoca già Sorvegliato Speciale) avvenuta la notte del 6 febbraio 2017. Quella notte i malviventi incendiarono 7 auto in città per depistare gli inquirenti dall’atto intimidatorio, le cui cause, legate alla contesa del mercato illecito nel centro storico biscegliese.
Nel corso delle indagini, in itinere, erano state già arrestate persone in flagranza e sequestrate due pistole con matricola abrasa, 12 chili di hashish, 12 kg di marijuana, 900 grammi di eroina e 500 di cocaina. Sempre durante le indagini si era proceduto alla segnalazione di 20 tossicodipendenti fidelizzati al mercato illecito gestito nel centro storico di Bisceglie. Secondo quanto riscontrato dalle indagini molti assuntori erano costretti dai pusher a consumare le dosi praticamente nel luogo dell’acquisto, proprio nel tentativo di eludere i controlli delle forze dell’ordine. Durante le perquisizioni di oggi, sono stati invece sequestrati 16mila euro in contanti e tre apparecchi jammer. Ritirate 3 pistole e un fucile detenute legalmente a soggetto destinatario dì misura cautelare. Vera e propria centrale di spaccio si è rivelata l’abitazione di due coniugi.

“Il fenomeno dello spaccio di stupefacenti nella Bat e’ sicuramente di vastissime proporzioni anche per ragioni geografiche, ovvero la presenza di porti turistici e commerciali su tutto il territorio e la vicinanza con le coste albanesi”, ha dichiarato il Procuratore di Trani Antonio Di Maio, “Questo permette alla Bat di essere non solo un territorio di spaccio, ma anche di transito di quantitativi ingentissimi verso il nord, verso la Campania e verso il sud, cioe’ la citta’ di Bari e la Puglia in generale”.