Da giovedì 27 febbraio è attivo in tutta la Puglia il numero verde informativo sul Coronavirus. Gli operatori del servizio rispondono tutti i giorni dalle 8 alle 22 al numero 800713931.

Inoltre per informazioni generali sul Covid19, sulle misure in atto e sui numeri da contattare per segnalare il transito o il contatto con persone provenienti da aree a rischio è online la sezione del portale istituzionale: regione.puglia.it/coronavirus

È stato istituito anche un tavolo di crisi per le imprese: a convocarlo è l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Mino Borraccino. Il tavolo è “finalizzato ad affrontare, con tempestività e con strumenti concreti, le pesanti ricadute economiche che stanno già colpendo le imprese pugliesi, di ogni dimensione, a causa dell’emergenza che si va delineando a seguito dell’epidemia in corso dovuta al cosiddetto Coronavirus, con danni alle nostre aziende che potrebbero essere incalcolabili». Lo annuncia Borraccino attraverso un comunicato stampa.

«Condivido – spiega – la sollecitazione della collega Loredana Capone sul rischio concreto che tutto il comparto turistico, uno dei settori trainanti per la nostra economia, possa essere messo in ginocchio da questa situazione. Ma accanto al turismo e al suo indotto, è tutto il sistema produttivo pugliese che potrebbe subire ripercussioni molto gravi per una emergenza i cui sviluppi e la cui tempistica, al momento, sono difficilmente ipotizzabili». In questo momento il settore più colpito è quello alberghiero, con migliaia di disdette, come denunciato da Federalberghi Puglia. «Per tale ragione – aggiunge Borraccino – ho ritenuto utile e necessario promuovere l’istituzione di un unico Tavolo di crisi in grado di fronteggiare la situazione complessivamente e organicamente». “Sono molto preoccupato – ammette – anche perché tutto il lavoro condotto molto efficacemente, in questi anni, dal governo regionale, per sostenere e supportare il nostro sistema imprenditoriale rischia addirittura di essere vanificato a causa delle misure restrittive adottate, in alcuni casi, sui mercati internazionali nei confronti delle imprese italiane, comprese quelle pugliesi».