Tag "LGBTQI"

Racconto shock di una trans biscegliese: “Consigliarono il manicomio e la lobotomia” / VIDEO

“Non ho passato un’adolescenza semplice, se sei diverso ci sono gli insulti, le secchiate d’acqua per cercare di distruggere o distruggerti”, lo afferma l’attivista Lgbtqi (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender) originaria di Bisceglie Antonia Monopoli nelle battute iniziale dell’ incredibile video-racconto sulla sua vita. La storia dell’attivista è di quelle che colpiscono e fanno riflettere su cosa voglia dire essere diversi e nascere qui al sud. La video testimonianza è

Un anno con l’Arcigay Bat, tra obiettivi raggiunti e nuovi traguardi da conquistare

Il 2016 è stato l’anno delle prime unioni civili tra persone dello stesso sesso in Italia, senza dubbio un traguardo importante raggiunto da tutta la comunità Lgbtqi. Nella bat il circolo Arcigay “Le Mine Vaganti” si è da sempre mosso a sostegno del Ddl Cirinnà e delle unioni civili, organizzando nel corso degli anni manifestazioni a supporto della legge. Raggiunto l’obiettivo unioni civili nel 2016 come proseguirà l’azione sociale delle

“OccupyLove”, domenica flashmob dell’Arcigay per la difesa dei diritti della comunità lgbtqi

L’Arcigay Bat “Le mine vaganti” ha organizzato per oggi Domenica 27 Luglio, alle ore 19.00, un flashmob per promuovere il “diritto all’amore” della comunità LGBTQI. La manifestazione è stata chiamata “OccupyLove” e si svolgerà lungo la litoranea Umberto Paternostro in zona anfiteatro, all’altezza del parcheggio del Teatro Mediterraneo, e servirà “per ribadire l’idea che l’amore non fa differenze, che le forme di amore non sono classificabili e sono dunque concettualmente

Arcigay Bat, nessuna contromanifestazione alle “Sentinelle in Piedi”

In occasione della manifestazione contro il DDL Scalfarotto, indetta questa sera in p.zza Vittorio Emanuele II dall’associazione “Sentinelle in piedi” (leggi qui), l’Arcigay BAT “Le Mine Vaganti” comunica la sua posizione ufficiale: “l’astensione da qualsiasi genere di contromanifestazione “. Le motivazioni alla base di tale decisione sono molteplici, in primo luogo la constatazione che una contromanifestazione susciterebbe un clamore mediatico che non potrebbe far altro che giovare alla veglia organizzata