Vigilia di Pasqua all’insegna del derby per il Bisceglie che oggi, sabato 31 marzo, al “Ventura” ore 16:30, ospiterà la Fidelis Andria nel match valevole per la trentatreesima giornata del campionato di serie C, girone C. 

“Il primo obiettivo è dimenticare in fretta la sconfitta patita a Matera”, afferma mister Gianfranco Mancini. “In settimana abbiamo preparato la gara nel migliore dei modi con l’intento di fare punti perchè dobbiamo raggiungere la salvezza. Inoltre è un derby, una partita particolare dove si respira tanto entusiasmo anche tra la gente. Sono partite che si preparano da sole in quanto hanno quella carica agonistica in più rispetto ad altri match. Non possiamo affrontarla con lo stesso atteggiamento attuato con il Matera. La Fidelis Andria”, continua il tecnico stellato, “è molto simile a noi, ha i nostri stessi concetti tattici. Si prospetta una gara difficile perchè la squadra andriese fa della fase difensiva la sua forza. Tuttavia il Bisceglie deve fare qualcosa in più rispetto a domenica scorsa. Il nostro obiettivo come sempre, è quello di  vincere la partita o quantomeno non perdere. Fino a Matera è andato bene, ma ora vediamo di ritrovare questa nostra idea.  Vogliamo vincere per festeggiare la salvezza anticipata“.

Il tecnico biscegliese si sofferma sul pericolo numero uno ossia l’ex di turno Riccardo Lattanzio: “Sta facendo bene ed è un arma in più in questo momento per l’Andria. Non è solo un attaccante che finalizza, ma fa anche partire le azioni. Si gioca molto su di lui in alcune situazioni”. “Rispetto alla gara contro i lucani ci sarà qualche cambiamento forzato. Inoltre, abbiamo visto qualcosa e preparato qualche mossa per contrapporci all’Andria, cercando di sfruttare le due-tre situazioni per fare la gara. Jurkic non è stato convocato perchè aveva un virus intestinale. Con il permesso della società è tornato in patria per curarsi e rientrerà dopo Pasqua. Per Montinaro invece, sarà fondamentale la rifinitura”. “Gli ultras ed i tifosi stanno facendo il loro dovere”, chiosa Mancini, “fanno sentire il loro attaccamento. Vivono per incitare e portare in alto i loro colori. Noi dobbiamo regalare loro una emozione forte, visto che fanno sacrifici per portare avanti i loro colori. Cercheremo di ripagarli con il massimo impegno”.