Se la netta, e convincente, vittoria col Grottaglie aveva tonificato il morale della truppa nerazzurra, reduce dalla fase più critica dell’intera stagione, lo schiaffo rimediato a Manfredonia (terza sconfitta in 5 gare) ha destato gli ultimi, irriducibili, sognatori.

Sveglia! Il sogno di un Bisceglie in lotta per il primato è svanito. Evaporato in poco più di un mese. Il 21 dicembre scorso, infatti, i nerazzurri (33 punti) ospitavano al Ventura la Fidelis Andria (36 punti) imbattuti e carichi di positività. 35 giorni dopo, invece, la classifica vede i biancazzurri di Favarin in fuga (51 punti), seguiti dal Potenza (43 punti), con i nerazzurri agganciati al terzo posto da Brindisi e Taranto, a quota 37. In cinque partite, quindi, la squadra di De Luca ha ottenuto la miseria di 4 punti (media 0.8), contro i 15 della capolista, i 12 di Potenza e Brindisi, i 10 del Taranto e i 9 della Cavese. Un passo da zona playout, che stride fortemente con il rendimento delle precedenti 15 giornate (33 punti, media 2.2) e induce a qualche riflessione sulla gestione tecnica di Claudio De Luca (foto Emmanuele Mastrodonato). Dopo l’incoraggiante prestazione col Grottaglie, i nerazzurri erano chiamati a dare continuità, per consolidare la posizione e restare sulla scia del Potenza. A Manfredonia, invece, si è rivisto il Bisceglie spento e poco reattivo battuto a Potenza, con l’aggravante di non avere di fronte la vicecapolista, ma un avversario rispettabile e nulla più. L’allenatore nerazzurro ha cambiato 3/11 (e il sistema di gioco) rispetto alla squadra che aveva liquidato il Grottaglie, schierando in avvio Viscuso, Chiaria e Lacarra, al posto di Lacriola, Patierno e Zotti. Dal modulo con una punta centrale, si è passati a due attaccanti di ruolo, in una sorta di inedito 4-4-2. Per la prima volta, fuori dallo schieramento di partenza Zotti e Logrieco (16 gol in due), pedine chiave nel momento migliore della stagione e sempre in grado di cambiare la partita con giocate imprevedibili. Fatichiamo a comprenderne l’esclusione in contemporanea, per quanto De Luca a fine gara ha detto che intendeva “conferire centimetri in attacco”. L’infortunio a Khalil (27’p.t.) e l’espulsione di Marseglia sullo 0-1 (15’s.t.), hanno contribuito a rendere più complicati i propositi di rimonta. A venir meno, tuttavia, sono state le doti caratteriali, una carenza ormai cronica che sta difettando agli stellati.

Ora il campionato si ferma per lasciare spazio alla Viareggio Cup, che vedrà impegnata la selezione di serie D. Alla ripresa, domenica 8 febbraio, il Bisceglie affronterà al Ventura il Taranto in un confronto che testerà le reali condizioni di entrambe. Chissà se nell’occasione il patron Nicola Canonico tornerà vicino ai nerazzurri. Sulle intenzioni del presidente la dirigenza tace. Un silenzio assordante che non promette nulla di buono.