Sono stati impegnati per lunghi mesi nella campagna per il NO al referendum costituzionale e ora, a risultati ampiamenti acquisiti e con le dimissioni, seppur ‘congelate’ dal Capo dello Stato Sergio Mattarella, del premier Matteo Renzi, i responsabili e i simpatizzanti del Partito Comunista Italiano sottolineano la vittoria della volontà netta del popolo italiano e anche del partito. La sezione locale del Pci ha diramato una nota stampa in cui mette in luce i motivi della vittoria lampante del NO e le prospettive per l’immediate futuro.

“I risultati delle urne spazzano via ogni dubbio circa l’orientamento del Paese in questa tornata referendaria, che vede uscire vittorioso l’antiautoritarismo della Resistenza partigiana e dell’antifascismo nei quali la nostra Costituzione affonda le radici. L’impegno del Partito Comunista Italiano nella difesa della democrazia”, si legge nel comunicato, “è sempre stato limpido e colmo di vitalità, dall’Assemblea costituente al referendum costituzionale di questi giorni”.

E i responsabili della sezione “Antonio Gramsci” di Bisceglie aggiungono: “Tuttavia questo dovere non si esaurisce qui, ma continuerà e dovrà sempre scoraggiare ogni tentativo di violenza ai danni della Costituzione. Ha vinto la democrazia, ha vinto la dialettica politica, ha vinto la Costituzione degli italiani. Ha vinto ancora una volta la Resistenza. L’elevata partecipazione degli elettori recatisi alle urne rispetto alle ultime elezioni europee e regionali testimonia come i cittadini siano stanchi e disaffezionati rispetto all’operato della classe politica degli ultimi anni, ma restino tuttavia attenti e sensibili quando chiamati ad esprimersi su tematiche di livello ben più elevato quali i fondamenti costituzionali del nostro Paese.

In conclusione largo spazio al ‘da farsi’, al percorso da tracciare per riunire la sinistra italiana: “Il risultato della consultazione referendaria non è soltanto una sonora sconfitta per Renzi, responsabile di aver arrogantemente personalizzato il referendum certo di un trionfo, ma soprattutto la vittoria del popolo italiano mobilitatosi in massa a difesa della Costituzione italiana, democratica e antifascista. Le dimissioni del Presidente del Consiglio”, precisano da via Cialdini, “non possono che fungere da spinta alla sinistra tutta, affinché si unisca in un progetto solido, capace di contrastare i populismi e l’avanzamento delle destre in vista di auspicabili imminenti elezioni politiche”.