Nel 2013 affidammo l’incarico al biscegliese Arch. Matteo Di Venosa, docente universitario, di elaborare il primo piano delle coste della città. Nella sala giunta gli affidammo i nostri indirizzi politici su come suddividere la costa tra spiagge libere e private, nel pieno rispetto della legge, dell’ambiente e della morfologia delle coste biscegliesi”. Comincia con queste dichiarazioni la nota del consigliere comunale Francesco Spina in merito all’approvazione del nuovo piano delle coste a Bisceglie.

“Il piano fu predisposto e, nelle more di ottenere le autorizzazioni – sostiene Spina – la mia giunta diede indirizzo di mettere subito a gara alcuni tratti di costa per incentivare gli investimenti privati e i lidi privati che fanno turismo e occupazione. Espletammo le gare e furono effettuate le aggiudicazioni durante la nostra amministrazione; dopo 3 anni di carte ferme, l’attuale sindaco mise la firma sulle concessioni che gli avevamo lasciato già predisposte e nacquero i lidi privati della spiaggia “la salata” con altri lidi in corso di realizzazione. Gli ultimi anni di amministrazione della città si sono retti su 3 direttrici delineati dall’amministrazione Spina: il porto, via Aldo Moro e i lidi privati della nostra litoranea che hanno dato prospettive di investimento nuove alla città. Con il piano delle coste adottato, dopo anni di rallentamenti inspiegabili, finalmente vi è l’opportunità di una maggiore tutela ambientale e difesa della nostra costa, nonché nuove opportunità di sviluppo economico e occupazione”.

Con emozione l’ultimo consiglio di questa amministrazione è terminato con un atto fondamentale per il futuro della città: dopo un lungo travaglio è stato, con mia richiesta di anticipazione del punto, adottato in ‘zona Cesarini’ all’ultimo secondo”.

“Dei 3 goal più belli realizzati per la città, il water front del porto, la riqualificazione e pedonalizzazione del porto e il piano delle coste, quello all’ultimo secondo è sempre il più emozionante. La prossima amministrazione avrà il compito di continuare a far crescere la Città proprio su quelle linee di sviluppo – conclude Spina – pensate e attuate coraggiosamente dalle amministrazioni precedenti a quella del ‘fermo biologico‘ di Angarano & co”.