“Il consiglio comunale del 25 novembre si è svolto in un clima surreale con ben tre variazioni di bilancio e una sequela interminabile di deliberazioni di riconoscimento di debiti fuori bilancio. Il parere dei revisori dei conti e la relazione dell’avvocatura comunale hanno evocato fattispecie di illeciti contabili e penali veramente gravi e inquietanti”. Lo scrive in un comunicato stampa il consigliere d’opposizione Francesco Spina. 

Si è certificato il fallimento della programmazione comunale. Ora Angarano, di fronte a tali atti, non potrà far finta di non vedere quello che sta accadendo per non incorrere a sua volta in un reato omissivo e sarà costretto a denunciare alle competenti autorità i fatti accertati in consiglio comunale, anche con la lettura di lettere tra i dipendenti contenenti scambi di accuse davvero gravi”, prosegue il consigliere di minoranza. “Intanto, la mancanza di una guida e di un coordinamento politico si fa sentire forte al Comune di Bisceglie, ormai allo sbando, con la città invivibile e l’aumento di ogni tariffa (triplicate quelle delle mense e aumentate di molto quelle di trasporti e passi carrabili). Tre delibere di cambiamento del bilancio nello stesso consiglio comunale, non si erano mai viste prima e sono la prova provata che a Palazzo S. Domenico si naviga a vista, senza una visione e un programma per la città”.

“Peraltro, l’approvazione della deliberazione di aumento di circa 250 mila (duecentocinquantamila) euro di Tari (per coprire l’aumento dei costi del servizio di nettezza urbana) a partire dal 2022 ha reso ancora più cupa l’atmosfera (si preannuncia un’altra stangata per i cittadini). Insomma, gli unici consigli che si fanno ormai con Angarano & Co. sono quelli per aumentare le tasse e per coprire i loro debiti fuori bilancio con i soldi dei cittadini recuperati dalla ormai insostenibile pressione fiscale e tributaria”, si legge nel comunicato stampa. 

“Ieri, comunque, con le variazioni di bilancio hanno pensato bene di mettere in sicurezza e appostare per bene tutti i loro stipendi e i trattamenti previdenziali e di Tfr a carico delle casse comunali come i loro lauti stipendi, che avevano promesso di restituire per la metà, scrivendolo addirittura nel programma amministrativo depositato dalla Svolta nel 2018”, attacca Spina.