Se le dimissioni sono immediatamente efficaci o se lo diventano trascorsi i venti giorni previsti dal Tuel; se le dimissioni determinano lo scioglimento del consiglio provinciale; se l’Autorità competente dovrà provvedere alla nomina di un commissario o se le funzioni del presidente potranno essere esercitate dal vicepresidente fino a nuove elezioni; se le nuove elezioni dovranno tenersi entro trenta giorni dalle dimissioni; se il nuovo presidente eletto dovrà svolgere l’intero mandato (quattro anni) o allinearsi al consiglio provinciale per poi rinnovare consiglio e presidente alla fine di questo mandato presidenziale (quindi fra tre anni, dopo il primo rinnovo del consiglio provinciale che avverrà l’anno prossimo in virtù del fatto che il consiglio resta in carica due anni e il presidente quattro anni, come disposto dalla legge n.56 del 7 aprile 2014). Sono i chiarimenti tecnici e normativi che Francesco Spina, presidente della Provincia di Barletta Andria Trani, d’intesa con il Segretario Generale dell’ente, Maria De Filippo, ha chiesto al Ministero dell’Interno ed alla Prefettura Bat per ovviare ad una “normativa lacunosa” in materia. Il tutto in vista della seduta di venerdì 24 aprile, in cui il consiglio provinciale sarà chiamato ad esprimersi sulle dimissioni di Spina.

“Ho inteso offrire, con senso di responsabilità, alle istituzioni provinciali e, in particolare, al consiglio provinciale un supporto tecnico ed interpretativo del quadro normativo, idoneo a poter effettuare in modo consapevole e coerente scelte così delicate per la comunità provinciale”, ha spiegato Spina. “Ribadisco che mi rimetterò alle esclusive valutazioni dei consiglieri provinciali di centrodestra, in virtù dell’accordo politico pre elezioni provinciali, e non cercherò i voti tra i consiglieri del centrosinistra per ipotetici ribaltoni. Come esprimerò meglio durante la seduta di venerdì 24 aprile, continuo coerentemente a far parte dell’Udc, accettando le logiche di partito che mi hanno portato anche nel 2013 ad una battaglia politica ed elettorale nella mia città di Bisceglie. In quella circostanza gli elettori espressero un giudizio netto e chiaro sulla coerenza della mia azione politica”.

“Oggi l’appartenenza all’Udc ripropone assolutamente la stessa situazione a livello provinciale per cui mi rimetterò, come nel 2013, ai miei elettori, che un sistema elettorale davvero aberrante (quello previsto dalla Legge Del Rio) ha individuato nei Consiglieri comunali e nei Consiglieri provinciali eletti”, ha aggiunto il presidente della Provincia Bat. “Ho cominciato a far politica nel 1998 con l’Udc. Sono contento di poter continuare nel 2015 con lo stesso partito ed in un progetto politico che vede quale vertice regionale di coalizione Michele Emiliano”.