Domenica 25 maggio, dalle 07 alle 23, poco più di 47 mila biscegliesi saranno chiamati a esprimere le loro preferenze per il rinnovo del Parlamento Europeo.
Tra i candidati biscegliesi figura l’europarlamentare uscente Sergio Silvestris nelle liste di Forza Italia – circoscrizione Sud.
Bisceglie24 ha rivolto alcune domande all’on. Silvestris per fare il punto della situazione e per capire perché sia importante andare a votare.

Onorevole Silvestris, partiamo da una visione ampia: qual è, a oggi, l’idea di Europa che ha in mente?
“L’Europa è una grande opportunità non completamente realizzata. Una grande incompiuta.Un’istituzione finta che non ha una politica estera comune, che fa l’accordo con la Libia per sbloccare gli sbarchi e Sarkozy corre a bombardare Gheddafi. Ha una moneta unica ma non una unità bancaria, non ha un unico debito, non ha un unico sistema fiscale e previdenziale ed economico. Un grande continente, ma non un popolo. O l’Europa completa la sua missione e la porta avanti fino in fondo oppure, così com’è, è destinata a non avere un futuro e, soprattutto, è in balia del più forte, cioé della Germania”.

Nel concreto, scendiamo nelle faccende di casa nostra, cos’è stato fatto per il territorio?
“Io ho scelto di occuparmi di agricoltura perché ritenevo fosse il settore principale, non ho però tralasciato le altre tematiche, come la pesca. Io sono stato l’unico a presentare un emendamento che, per il voto contrario della delegazione socialista, è stato bocciato, per la questione del ‘tonno rosso’. Sono stato l’unico a occuparmi della dinamica delle nostre flottiglie di pesca votando contro il regolamento che ha ampliato la misura delle reti. Mi sono impegnato affinché la PAC (Politica Agricola Comune) non fosse una perequazione degli aiuti tra tutti i Paesi, ma premiasse la qualità, l’internalizzazione, l’export”.

Qualche nuovo equilibrio politico a livello amministrativo, queste elezioni, seppur europee, lo comporteranno?
“Qualcuno non si è accorto che le elezioni comunali sono finite da un anno. Non se n’è accorto in questo anno, dividendo la città tra amici e nemici. Qualcuno sta sfruttando queste elezioni europee non per dare rappresentanza e voce a questo territorio in Europa come farei io se fossi rieletto, ma solo per continuare su quella strada di dispetti che caratterizza in maniera molto mediocre la politica locale. E questo qualcuno non sono certo io”.

Andare a votare perché…?
“Se non andiamo a votare, in Europa non contiamo. Se in Italia vota meno della metà degli aventi diritto, i parlamentari eletti saranno i parlamentari della minoranza degli italiani. E questi parlamentari saranno qualificati come i parlamentari non dell’Italia, ma della minoranza degli italiani. Abbiamo bisogno di difenderci in Europa, di difendere i nostri diritti, le nostre esigenze, le nostre prerogative e per farlo dobbiamo essere supportati da un ampio voto popolare”.