Si trascinano ancora gli strascichi della polemica in Consiglio comunale sul tema del nuovo regolamento della Commissione pari opportunità. In particolare è il consigliere di opposizione Spina che ha giudicato “discriminatorio” il nuovo regolamento adottato dall’amministrazione Angarano.  Secondo l’assessore alle politiche sociali del Comune di Bisceglie Roberta Rigante si traterebbe invece di “un lavoro equilibrato, ragionato, condiviso ci ha consentito di proporre un regolamento moderno, adeguato alla realtà sociale, in linea con i principi fondamentali del nostro Ordinamento”. 

“Abbiamo voluto ampliare le finalità della Commissione pari opportunità anche alla tutela della maternità e della salute della donna“, ha proseguito l’assessore, “alla luce del dato oggettivo, ancor troppo diffuso specie nei nostri territori e non più oltre tollerabile, della condizione di maternità come elemento di discriminazione, soprattutto lavorativo, delle donne”. Rigante ha poi aggiunto: “abbiamo poi voluto estendere le finalità al contrasto di ogni forma di violenza e discriminazione per orientamento sessuale ed identità di genere, facendo riferimento al principio di non discriminazione di cui all’art. 21 della carta Europea dei Diritti Fondamentali dell’Uomo, all’art. 3 e 37 della Costituzione Italiana e all’art. 15 dello Statuto delle lavoratrici e dei Lavoratori che esplicitamente vieta le discriminazioni sul luogo di lavoro per orientamento sessuale ed identità di genere”. 

“Inoltre”, ha sottolineato l’assessore alle politiche sociali del Comune di Bisceglie, “poiché siamo convinti che le politiche di pari opportunità non siano una prerogativa esclusivamente femminile, ma che, anzi, possano trovare piena attuazione solo se e quando vedano coinvolte tutte le sensibilità, comprese quelle maschili, abbiamo eliminato la limitazione della partecipazione alle sole donne”.

“Il nuovo regolamento è stato il risultato di un lavoro di studio e di confronto con diverse realtà del territorio come l’Arcigay, l’Agedo, ma anche Generazione Famiglia, che ringraziamo. A dimostrazione del fatto che con il dialogo e il confronto si possono ottenere buoni risultati anche partendo da posizioni divergenti”, conclude l’assessore Roberta Rigante. ”La proposta è stata sottoscritta, oltre che da tutti i consiglieri di maggioranza, anche dalla consigliera Preziosa, nella sua qualità di unica rappresentante femminile delle opposizioni, che ringraziamo per la sensibilità. Così come ringraziamo le opposizioni per il dibattito costruttivo in aula concluso con il voto unanime dei presenti. Approvato il regolamento, siamo al lavoro per costituire la Commissione Pari Opportunità”.

Come detto in apertura di parere diametralmente opposto il consigliere di opposizione Francesco Spina che ha definito come “imbranata” l’amministrazione Angarano. Secondo Spina, infatti, l’attuale maggioranza al governo della città “nel tentativo di rimediare alla scadenza dei termini per l’attivazione della Commissione pari opportunità del comune di Bisceglie, ha partorito l’ennesimo pastrocchio amministrativo. Ha proposto frettolosamente, senza una concertazione con le minoranze, un nuovo regolamento sulle pari opportunità”.

Secondo il consigliere di opposizione il regolamento adottato lo scorso venerdì in consiglio comunale è “il primo regolamento sulle pari opportunità contenente una discriminazione. Infatti, nel pur lodevole intento di evidenziare la finalità antidiscriminatoria in relazione agli orientamenti sessuali, Angarano ha voluto estendere alla partecipazione maschile la commissione pari opportunità, prima riservata esclusivamente alle donne. Tuttavia l’amministrazione pasticciona ha escluso che possano parteciparvi i consiglieri comunali di genere maschile, inserendo di diritto soltanto le consigliere comunali di genere femminile. Insomma, un regolamento che doveva essere antidiscriminatorio e che si rivela, al contrario, fortemente discriminatorio!”.

Capiremo nei prossimi giorni se l’ “apartheid” di Angarano & Co”, ha concluso Spina, “sia soltanto politica o riguardi anche gli orientamenti sessuali dei consiglieri comunali eletti. Un regolamento quindi destinato per gli errori commessi a non avere efficacia giuridica: le solite chiacchiere di Angarano & Co.!”.