A pochi minuti dalla chiusura delle 407 sezioni della circoscrizione Bat e dalla proclamazione ufficiale degli eletti, questo il responso per quanto riguarda il territorio provinciale in termini di risultati.

Tre i seggi scattati per la maggioranza guidata dal riconfermato presidente Michele Emiliano. Si tratta di Filippo Caracciolo (uscente, Partito Democratico), Giuseppe Tupputi (new entry, Con Emiliano) e Debora Ciliento (new entry, Partito Democratico). L’unico seggio per il centrodestra scattato nella Bat va a Francesco Ventola (uscente, Fratelli d’Italia). Quinto seggio per l’uscente Grazia Di Bari (Movimento 5 stelle). Nessun biscegliese, pertanto, siederà sugli scranni del consiglio regionale, nonostante i buoni risultati soprattutto di Tonia Spina (la più suffragata in città), Francesco La Notte (Popolari con Emiliano, 1910 voti) e Pippo Acquaviva (Movimento 5 Stelle, 1690 voti).

Tre a due, quindi, per la Bat, non è solo la ripartizione tra seggi assegnati alla maggioranza e alle opposizioni, ma anche la suddivisione in consiglieri regionali riconfermati e nuovi ingressi nella massima assise regionale.

Largamente lusinghieri i risultati ottenuti dai due candidati Pd, Caracciolo (11942 voti) e Ciliento (6977), che, con molta probabilità, hanno puntato molto sul ticket della doppia preferenza. Debora Ciliento, tranese, è molto attiva nel terzo settore, nel mondo dell’associazionismo cattolico. Primo dei non eletti del Pd l’uscente Ruggiero Mennea (5811).

Entra per la prima volta in consiglio regionale il barlettano Giuseppe Tupputi con 3104 voti.

Il più suffragato in assoluto del centrodestra è l’ex presidente della Provincia Bat Ventola (9248). Tra i più attivi e strenui oppositori della Puglia guidata da Emiliano, conferma la sua permanenza in consiglio regionale tra i banchi della minoranza. Terza nella lista di FdI la biscegliese Tonia Spina (2779).

Riconfermata Grazia Di Bari (3961 voti), consigliere regionale uscente M5S. Solo terzo il biscegliese Pippo Acquaviva (1690).

Ora occorrerà attendere la composizione, da parte del Governatore Emiliano, della giunta. Se il presidente dovesse attingere consiglieri regionali eletti nella sua compagine di governo, scatterebbero di conseguenza i primi dei non eletti nelle rispettive liste di appartenenza.