Tra i principi ispiratori del Recovery Fund emerge che l’impiego dei fondi assegnati agli Stati europei deve essere indirizzato a ridurre il gap esistente per sviluppo economico, tra le due Italie: quella del Nord e quella del Sud. Per questi motivi, nonostante la Puglia continui a distinguersi nel Mezzogiorno per i grandi passi in avanti compiuti negli ultimi anni, il gruppo dei “Popolari con Emiliano” crede che la conferenza Stato-Regioni sia il luogo istituzionale idoneo per ribadire, con fermezza, il principio secondo il quale i soldi devono essere investiti per ridurre le differenze ancora esistenti sul territorio nazionale. 

“Nella bozza del Piano di ripresa e resilienza che è stato discusso in Consiglio dei Ministri, le risorse del Recovery Fund assegnate al Mezzogiorno sono di gran lunga inferiori alle aspettative”, afferma il consigliere regionale Francesco La Notte. “È inaccettabile che al Sud vada la quota residuale del 34 per cento, soprattutto considerando che l’Europa ha attribuito i fondi tenendo conto della popolazione, del reddito pro-capite e del tasso medio di disoccupazione negli ultimi cinque anni. Quindi indicando espressamente tra gli obiettivi del piano quello di ridurre il divario tra le aree interne ai diversi Paesi membri. Pensare di utilizzare un parametro ordinario, quale è la percentuale del 34% di ripartizione della spesa pubblica nazionale, per un intervento di investimenti straordinario e di carattere europeo, è una scelta ingiusta dal punto di vista sociale. I soldi del Recovery Fund non serviranno a coprire la spesa corrente, bensì a finanziare interventi strutturali e investimenti che si riveleranno strategici sul medio e lungo periodo”.

“L’Italia ha ottenuto ben 209 miliardi di risorse da Bruxelles proprio perché il divario tra Sud e Nord del Paese è stato riconosciuto come il più ampio tra le nazioni europee. La Regione Puglia, forte di una comunanza di intenti in questo senso tra maggioranza e opposizione, deve spingere affinché quella percentuale venga rivista al rialzo”, conclude La Notte.