“La decisione del Comune di Trani che coinvolge anche il Comune di Bisceglie, di inserire come requisito il possesso del Certificato INPS di disabilità grave ai sensi dell’art. 3 comma 3 della Legge 104/1992 per accedere al servizio di assistenza educativa specialistica scolastica, rischia di escludere molti bambini e ragazzi con disabilità che, pur avendo bisogno di supporto, non possiedono questo certificato”. E’ questo il pensiero della consigliera comunale di Forza Italia Giorgia Preziosa.

“Tanti bambini e ragazzi con disabilità grave, media e lieve saranno costretti a restare a scuola da soli – afferma – senza svolgere attività didattica oppure saranno costretti ad andare a casa. L’Amministrazione e l’Ufficio di Piano del Comune di Trani sanno bene che, la certificazione ai sensi dell’art.3 comma 3 della  L. 104/1992, non è nel possesso di tutti i ragazzi con disabilità. Fino allo scorso anno, per avere il sostegno degli educatori, le Scuole e le Asl si basavano sul verbale di individuazione della disabilità e sulla Diagnosi Funzionale, oggi, la richiesta del certificato INPS di disabilità grave può, in effetti, risultare discriminatoria e penalizzante. L’uso di questo requisito, che non è posseduto da tutti gli alunni con disabilità, sembra essere una decisione presa forse anche per motivi di contenimento dei costi, ma in ogni caso viola i principi di uguaglianza e di diritto all’istruzione sanciti dalla Costituzione italiana (articoli 3 e 34) e le norme internazionali come la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità”.

“Pertanto, si invita il Comune di modificare l’art. 8 del Regolamento per includere tutti gli alunni con bisogni assistenziali, indipendentemente dal possesso del Certificato INPS. In città non tutti i disabili godono dello stesso rispetto, per esempio, il diritto all’istruzione che è un diritto fondamentale e costituzionalmente garantito, quest’anno rischia di non essere garantito. Il diritto all’istruzione non può essere condizionato dalla mancanza di risorse dell’amministrazione – conclude la consigliera Preziosa – perché il diritto all’istruzione del disabile è un diritto fondamentale. Le posizioni degli alunni disabili devono sempre prevalere sulle esigenze di natura finanziaria”.