“Il 4 gennaio 2025 un giovane d’origine africane si è lanciato dalla finestra della sua abitazione per cause ancora sconosciute e nell’indifferenza di una comunità intera non vi è stato alcun esponente di questa amministrazione che si sia espresso, nemmeno chi ha la delega al centro storico”. Lo riferisce il consigliere comunale di opposizione Giorgia Preziosa.

“Come consigliere comunale vorrei evidenziare fattori non di poco rilievo che dovrebbero far riflettere. In primis non vi è stata una pulizia accurata del luogo in cui il fatto è accaduto – sottolinea – infatti davanti all’ingresso delle abitazioni nel pomeriggio non era stata fatta una disinfestazione ad hoc nonostante le varie segnalazioni alle autorità competenti. Grazie alla volontà di alcuni il luogo è stato ripulito con gli opportuni accorgimenti. Mi chiedo: ma chi ha le deleghe al centro storico, all’ambiente, alla salute e al benessere dei cittadini e della città svolge il proprio lavoro? La risposta è assolutamente a mio avviso negativa”.

“Il centro storico è una parte della città che ha tante problematiche evidenti ma che in realtà non si vogliono o meglio non c’è la volontà di risolvere. Esiste in primis un assessore al centro storico che ad oggi non guarda il palese degrado dei luoghi di questa parte della città e nonostante durante le festività le varie associazioni abbiano arricchito e addobbato una parte del perimetro del centro storico il degrado persiste. Ci sono stradine lasciate nel dimenticatoio dove l’igiene urbana lascia a desiderare, c’è un parcheggio, il bastione, lasciato al degrado più totale (senza illuminazione e con accumuli di immondizia di origine dubbia). Nonostante la volontà di parte dei residenti di apportare migliorie ai luoghi non sussiste una volontà dei nostri amministratori di agire con fatti concreti. Si prenda coscienza di ciò che c’è e si programmi con concretezza ciò che si vuole fare perché l’apparire non deve precludere la concretezza dei fatti – conclude il consigliere Preziosa – in quanto per questa città  tanto si può  fare ma, forse, non si vuole fare”.