La gestione della piscina comunale e il mancato pagamento per cinque anni dei canoni di concessione da parte della società Nicotel Wellness Bisceglie Srl, è stato questo il tema centrale del consiglio comunale question time svoltosi nel pomeriggio dello scorso 15 marzo all’auditorium di Santa Croce. L’interrogazione presentata dal capogruppo del Pd, Angelantonio Angarano, ha coinvolto anche la figura dell’assessore Rachele Barra su cui i consiglieri di minoranza hanno chiesto un chiarimento sul “ruolo funzionale ed effettivo dell’assessore Rachele Barra nella società di gestione o nelle società collegate ai fini di una valutazione di eventuali conflitti di interesse”.

Il Sindaco Spina ha cosi risposto all’interrogazione delle forze d’opposizione: “L’assessore Barra, diventata assessore a dicembre 2015, completamente estranea alle procedure, è legata da rapporto di lavoro ad una società diversa dal Nicotel (non sussiste, quindi, nemmeno lontanamente, alcuna causa di incompatibilità)”. Per quanto riguarda invece il problema dei canoni di concessione non pagati il primo cittadino ha argomentato in questo modo: “La piscina comunale di Bisceglie, realizzata con un cofinanziamento del gruppo Nicotel di 3 milioni di euro attraverso una procedura ad evidenza pubblica europea, è una delle strutture più belle di Puglia, che dovrà essere gestita dalla stessa società con maggiore attenzione e maggior cura, come più volte richiesto e sottolineato dall’amministrazione comunale di Bisceglie. I canoni inevasi dovranno essere pagati in tempi rapidi, attraverso anche azioni esecutive già intraprese dal 2012 dall’amministrazione comunale di Bisceglie.
Non ci sono state, quindi, perdite di tempo”.  Il Sindaco ha infine dichiarato addirittura “condivisibile” la richiesta dell’opposizione circa l’ipotesi di risoluzione del contratto di project financing con la società Nicotel Wellness Bisceglie Srl ma a patto che: “le opposizioni stesse si assumano la responsabilità di individuare e reperire dal bilancio comunale, quindi dalle tasche dei cittadini, circa due milioni di euro che la legge prevede a titolo di indennizzo, al netto di eventuali risarcimenti danni, per la risoluzione anticipata del contratto in essere”.

Il consigliere Angarano si è detto assolutamente non soddisfatto dalla risposta al quesito fornita dal Sindaco, in primo luogo proprio perché: “Non si è risposto in alcun modo alle nostre legittime domande. L’amministrazione riuscirà ad avere i soldi dei canoni di concessione? Per il futuro che provvedimenti saranno presi? Come mai il comune si è accorto dopo quasi cinque anni del mancato pagamento di questi canoni? Come è possibile che il piano finanziario sia stato redatto senza tener conto delle spese delle utenze e del personale? Al momento la piscina comunale è un’opera che a mio parere non ha nulla di pubblico”. Inoltre il capogruppo Pd ha sottolineato alcuni problemi di gestione inerenti la piscina comunale: “Allo stato attuale non è ancora attivo il servizio di riabilitazione per disabili, previsti in convenzione, e sarebbe necessaria una verifica delle tariffe”. Sulla Barra l’esponente Pd ha poi chiarito: “Il nostro non è certo un attacco ad personam contro l’assessore Barra, ci chiedevamo solo se avesse una qualche influenza con il gestore della piscina comunale. Sappiamo che l’assessore non ha un rapporto di lavoro diretto con le ditta che ha in gestione la piscina ma lavora comunque per una società ad essa collegata, ci sono atti riguardanti la piscina comunale che vengono mandati a lei per conoscenza, come mai avviene questo?”.

Una questione, quella della piscina comunale, che sembra quindi rimanere ancora aperta. Solo nei prossimi mesi si potrà effettivamente capire se i canoni di concessione saranno pagati al comune e se la gestione della piscina comunale avverà con maggior attenzione e maggior cura da ora in avanti.