La Polizia Locale, che risponde direttamente al Sindaco, è la cartina di tornasole delle politiche per la sicurezza di un Comune. Anche in presenza della situazione emergenziale che conosciamo, conviene soffermarsi brevemente sulla situazione della Polizia Locale di Bisceglie. La situazione è a dir poco esplosiva”. Queste le parole con le quali Franco Napoletano, consigliere comunale di opposizione de Il Faro-Partito Comunista Italiano, esordisce trattando il tema sicurezza in città ed i lavoratori interessati.

“Innanzitutto, il Corpo della nostra Polizia Locale è ridotto a meno di 30 unità, mentre dovrebbe averne almeno il doppio, in una Città di oltre 55mila abitanti. Coloro che sono andati in pensione non sono stati adeguatamente sostituiti e l’ultimo rimpinguamento rilevante del Corpo risale addirittura a circa 20 anni fa. Da allora, pochissime assunzioni; con la conseguenza di un’età media elevata del personale. Non c’è dubbio che le restrizioni alle nuove assunzioni, volute dai Governi nazionali”, afferma Napoletano, “per alleggerire la finanza pubblica, abbiano creato una sensibile restrizione del personale in tutti gli uffici comunali. Ma è vero anche che il settore della sicurezza avrebbe dovuto rappresentare una priorità, da tutti proclamata, a parole, solo in particolari momenti”.

“Sta di fatto che l’Amministrazione Angarano non ha mostrato una particolare sensibilità verso il personale comunale e, mentre gli uffici sono stati trascurati, la Polizia Locale è stata abbandonata a se stessa. Questo può essere rilevato da chiunque abbia modo di leggere il Documento Unico di Programmazione del Comune, propedeutico al bilancio”.

“Non sempre la Polizia Locale di Bisceglie ha beneficiato di una buona considerazione nell’opinione pubblica”, ricorda il consigliere d’opposizione. “In qualche caso ciò può anche avere avuto un fondamento, ma quanti conoscono le difficoltà che gli agenti devono incontrare per adempiere con responsabilità ai loro doveri istituzionali? Probabilmente, non tutti sanno che gli agenti della Polizia Locale non percepiscono grandi stipendi e che l’Amministrazione Angarano continua a negare loro tutta una serie di emolumenti, maturati nel tempo”.

“Si tratta, nello specifico, di emolumenti relativi ad attività già prestate ed approvate:

1) Progetto estate 2018; 2) Progetto educazione stradale 2018; 3) Ordine pubblico per le elezioni del 2018; 4) Performance 2018; 5) Turnazione e reperibilità ultimo trimestre 2018; 6) Progetto estate 2019; 7) Progetto educazione stradale 2019; 8) Straordinario ultimi mesi 2019; 9) Turnazione 2020; 10) Reperibilità 2020; 11) Straordinario 2020”.

Ciascun agente di Polizia Locale vanta un credito esigibile, nei confronti del comune da va dai 5mila ai 6mila euro” sostiene Napoletano. “Va bene la responsabilità, ma ciascun lavoratore presta la propria opera per portare i soldi a casa. Da molto tempo, queste richieste sono state avanzate, ma mai esaudite dall’Amministrazione Angarano, che, come al solito, ha preso in giro questi lavoratori”.

“Perché? Non ci sono i soldi nelle casse comunali? Quei soldi, già destinati, sono spariti e sono stati destinati altrove? Qualcuno ne dovrà rispondere, per i ritardi e le omissioni. Non solo, presumibilmente, davanti al Giudice del Lavoro (con ulteriori spese a danno del Comune), ma anche davanti ad altri giudici, contabili e non”.

Questa volta il sindaco non potrà più cantare la canzone del bilancio che non c’è. Anche se, perfino, la gestione provvisoria del bilancio faceva salve, ex lege, le spese del personale. Pertanto, il sindaco Angarano che detiene la delega al bilancio, si decida, senza ulteriori indugi e prese in giro, a rispettare le leggi, le deliberazioni, le determinazioni, i contratti del personale ed il buon senso. Altrimenti, rischierà di pagare in prima persona. “Intanto”, conclude Napoletano, “anche in tempi di COVID-19, la Polizia Locale, sebbene arrabbiata e, spesso, demotivata, continua a fare il proprio dovere. Cosa che non sempre riesce di fare ai nostri amministratori”.