Meno due giorni all’apertura delle urne che vedrà il vecchio continente recarsi alle urne per il rinnovo del Parlamento Europeo dopo il lustro 2009/2014.
Domenica 25 maggio, dalle 7 alle 23, seggi aperti e i cittadini potranno esprimere le loro preferenze su liste e candidati.
Bisceglie24 ha ascoltato uno dei candidati biscegliesi all’Europarlamento: Enzo Di Pierro, Nuovo Centro Destra, consigliere provinciale e consigliere comunale delegato alle politiche agricole a alla tutela del’agro.
Consigliere Di Pierro, qual è l’idea di Europa che, esattamente, Lei ha in mente?
“E’ un’idea semplice e precisa la mia. L’appuntamento elettorale intanto è importante, in quanto si stanno svegliando in tutta Europa movimenti e partiti euroscettici basati su rabbia e su nessuna proposta concreta. Vero è, però, che l’Europa non può continuare a essere un ente che aiuta le banche e che non aiuta le famiglie. Il prossimo Parlamento non potrà permettersi di essere sordo dinanzi alle pressanti richieste che si levano dalle fasce più deboli. Dovrebbe essere un’Europa dei popoli più che delle banche e dei burocrati. Occorrerebbe anche che i parlamentari italiani in Europa pensassero più a fare gli interessi del proprio Paese più che sprecare tempo a parlare male della Merkel”.
Negli ultimi cinque anni, da persona informata e attenta, cosa ha fatto l’Europa per il nostro territorio?
“Io credo che un parlamentare europeo non debba spendere tempo a organizzare convegni sulle opportunità per i giovani a due mesi dalla fine del suo mandato, serve farlo in principio e a cadenza regolare per informare e istruire. Un parlamentare europeo deve farsi portatore delle istanze del proprio territorio e, quindi, dev’essere anche presente sul territorio. Qualcuno si vanta di aver raggiunto record di presenze durante le votazioni in aula. La gente non può aspettare mesi prima di incontrarti e sottoporti i propri problemi. L’iper-presenza non è un valore aggiunto, anzi. Preferirei di gran lunga meno presenze in Parlamento e più costanza sul territorio, non perché creda poco al lavoro che si porta avanti in aula, ma per garantire ascolto e presenza sul mio territorio”.
E’, secondo Lei, una tornata elettorale che può affermare o riscrivere gli equilibri politici locali nonostante si tratti di una Elezione Europea?
“La città darà la risposta. Io sono il candidato dell’Amministrazione. La mia candidatura ha radici che risalgono a un progetto politico nato un anno e mezzo fa. Tutto ciò che è successo a livello nazionale, era successo mesi prima a Bisceglie dopo il travaglio vissuto nel mio ex partito (A.N.-PdL). Devo dire che io non ho dato da subito una risposta positiva alla richiesta di candidatura. Ho prima dialogato con la base, con il territorio e con chi rappresenta l’Amministrazione, vale a dire con il Sindaco Francesco Spina. Nel frattempo c’è stata la convergenza politico-culturale con l’UdC che spero possa durare anche dopo queste elezioni con la creazione di gruppi unici, così come è avvenuto a Bisceglie dove c’è un’Amministrazione direi quasi monocolore per la condivisione delle idee e dei progetti. Il percorso biscegliese è stato quello seguito anche a livello nazionale”.
Andare a votare perché…?
“Innanzitutto perché si tratta di una delle tornate elettorali in cui il cittadino può esprimere la preferenza. Poi perché è l’occasione per decidere chi ha fatto bene e chi ha fatto male. Terzo motivo per l’importanza che va sempre più assumendo la Comunità Europea che deciderà gran parte delle sorti dei nostri Paesi. L’obiettivo è la creazione degli Stati Uniti d’Europa per garantire uguali diritti e uguali opportunità per tutti gli Stati. E’ importante che ci sia una nostra rappresentanza che sia voluta dal popolo”.