Consiglio Comunale incentrato principalmente sul tema dell’igiene urbana quello andato in scena ieri, giovedì 23 marzo, all’auditorium di Santa Croce.

La lunga seduta di lavori della massima assise cittadina si è aperta con la protesta, assolutamente civile, degli ex lavoratori a tempo determinato di Camassambiente. I circa trenta ex operatori ecologici hanno manifestato contro i criteri di valutazione presenti nel bando per l’assunzione di personale a tempo determinato emanato da Ambiente 2.0, nuovo gestore del servizio igiene urbana. Il presidente del consiglio comunale, Franco Napoletano, ha anche concesso la parola a uno dei manifestanti: “Tutti noi abbiamo lavorato con grande dedizione per la città di Bisceglie, abbiamo davvero dato l’anima per questa città. Siamo persone adulte e responsabili che hanno una famiglia da mantenere, chiediamo di essere aiutati”. In pratica i lavoratori hanno chiesto a gran voce che per le nuove assunzioni a tempo determinato, necessarie per mandare avanti il servizio di raccolta rifiuti, si tenga conto principalmente dell’esperienza pregressa dei candidati e non dell’età anagrafica, del livello di istruzione o del possesso della patente C con CQC.

Il Consiglio Comunale è poi entrato subito nel vico con la trattazione del punto all’ordine del giorno sul Piano Economico Finanziario del servizio gestione rifiuti. “Abbiamo quintuplicato il dato della differenziata rispetto a qualche anno fa, dal 14% siamo passati al 60%”, ha dichiarato il Sindaco Spina, “Abbiamo un incremento complessivo di spesa sul PEF di circa il 5%,  ma se continuiamo a crescere con la differenziata diminuiranno i costi. Sottolineo che già oggi abbiamo una delle tasse sui rifiuti più basse in Puglia”. Spina si è poi rivolto agli ex lavoratori Camassambiente assunti a tempo determinato: “Seguirò personalmente questa vicenda, rimane fermo però che dobbiamo rispettare le scelte del privato. Sono certo che la città vincerà anche questa battaglia”.

La prima voce a sollevarsi dall’opposizione è stata quella della consigliera Giorgia Preziosa che ha sottolineato: “Vi è un aumento dell’11% sulle tariffe Tari, non credo che la tassa sia tra le più basse in Puglia. Bisognerebbe creare una corrispondenza tangibile tra quanto pagato dai cittadini per la Tari e quanto offerto dal servizio per cui si paga”.

“Ambiente 2.0 è un soggetto privato e la pubblica amministrazione non può interferire con l’autonomia di un’azienda privata”, ha asserito la consigliera Pd Roberta Rigante, “Io chiedo all’amministrazione comunale di mettere in campo altre misure per aiutare questi cittadini in difficoltà, come ad
esempio i cantieri sociali visti nella vicina Molfetta”.  Per la Rigante il costo del servizio igiene urbana è eccessivamente elevato visti poi i risultati: “Il servizio raccolta rifiuti costa 11 milioni di euro, non credo sia sopportabile per i cittadini vista la situazione in cui versa la città”.

“La politica non può intervenire nella gestione di un’azienda privata”, ha ribadito anche Gianni Casella (DC), “Credo però che Ambiente 2.0 debba rivedere quel bando. Questa sede istituzionale dovrebbe dare risposte ai lavoratori e fino ad ora io non ne ho sentite. Spero e mi auguro si crei un confronto anche con l’azienda su questa problematica perché bisogna dare delle risposte”.

Più attinente all’ordine del giorno è stato invece l’intervento di Tonia Spina (CoR): “Questo Piano Economico Finanziario prevede un aumento del costo del servizio di 600mila euro. Abbiamo segnalato una serie di cose che non vanno e ci aspettiamo che questa azienda prenda in considerazione gli appunti e le lamentele. Al momento il servizio offerto è pessimo”.

“Non si può tollerare che il costo di questo servizio aumenti ancora, stiamo addossando tutto ai cittadini”, ha poi ammonito Angelantonio Angarano (PD), “Non possiamo chiedere ai cittadini tutti i sacrifici e poi non siamo in grado di diminuire i costi”.  Il capogruppo Pd ha poi concluso: “Ci vuole un piano di comunicazione serio per accompagnare la cittadinanza in una vera rivoluzione culturale, non è tanto la sanzione ad avere presa ed efficacia quanto la prevenzione”.

Per la maggioranza consiliare ha poi preso la parola Enzo Di Pierro: “Ai lavoratori dico che la vostra migliore garanzia oggi si chiama Francesco Spina. Quello che avete avuto in questi anni l’avete ottenuto grazie all’intervento di questa amministrazione comunale sul piano sociale di zona”.  Sul servizio igiene urbana il capogruppo della maggioranza ha poi affermato che sarebbe “impossibile cambiare dall’oggi al domani una situazione che un’azienda ha creato in sei mesi. Oggi stiamo partendo non da zero, ma da sotto zero, spero che con la nuova società si instauri un rapporto di correttezza”.

Il Piano Economico e Finanziario è stato votato con il voto contrario dell’opposizione e il voto favorevole di tutta la maggioranza. Dopo la votazione si sono poi affrontati i due punti riguardanti la Tari: l’approvazione del regolamento e delle tariffe riguardanti la tassa sui rifiuti.

“Il regolamento Tari prevede circa un milione e mezzo di euro di esenzione”, ha spiegato il primo cittadino, che ha poi sottolineato anche come, “Non è stato detto che la tassa a Bisceglie è aumentata ma meno delle altre città limitrofe”.  

E’ stato poi proposto al regolamento un emendamento per: “Non far pagare la Tari alle case canoniche dei parroci” come spiegato dallo stesso sindaco Spina, che ha poi meglio precisato: “Ovviamente l’esenzione c’è solo se queste case sono collegate all’attività di culto. E’ la legge che già  configura questa esenzione e con questo emendamento noi vogliamo evitare ricorsi contro il Comune”.

Regolamento e relativo emendamento sono stati approvati dal Consiglio Comunale con l’astensione della minoranza e il voto favorevole della maggioranza.

Sulla questione delle tariffe Tari l’intervento principale è stato quello del consigliere Gianni Casella. L’esponente dell’opposizione ha sostenuto dati alla mano che: “L’aumento percentuale della tassa è del 10,80%, sia per le utenze domestiche che per quelle non domestiche”. Casella ha poi proseguito il suo intervento puntualizzando anche sul tema agevolazioni: “Complessivamente questi aiuti ammontano a circa un milione di euro di cui duecentomila sono messi a disposizione dal comune, mentre la restante parte viene finanziata direttamente dagli altri cittadini che non hanno i requisiti di esenzione. C’è ne passa da dire che un milione di euro li ha messi il comune!”. Il consigliere d’opposizione ha poi continuato ribadendo la necessità di: “Investire in un piano di videosorveglianza e stipulare una convenzione con le autorità proposte al controllo. Inoltre bisogna predisporre un accurato piano di comunicazione, dobbiamo far capire che il rifiuto è ricchezza, come vuole anche il sistema alla base della strategia rifiuti zero. Dovete agire in questo senso non menare il can per l’aia, bisogna fare una corretta prevenzione, informazione e poi infine arriva anche la sanzione. Cerchiamo finalmente di attuarla questa strategia rifiuti zero su cui ci siamo detti tutti d’accordo”.

Anche le tariffe Tari sono state poi approvate con il solo voto contrario della minoranza. Sul successivo punto, quello riguardante l’introduzione di sanzioni maggiori per chi abbandona illegalmente rifiuti sul territorio, non vi è stato un vero e proprio dibattito visto che l’argomento era già stato ampiamente affrontato negli interventi sugli altri punti all’ordine del giorno. Il consiglio comunale ha quindi approvato, con l’astensione dell’opposizione, il provvedimento e le sanzioni saranno ora di un importo minimo di 100 euro fino a un massimo di 500 euro.