“La sospensione delle attività didattiche per l’emergenza epidemiologica da Coronavirus ha determinato sin da subito la necessità di riprogrammare e ripensare i servizi a disposizione dei ragazzi con disabilità per continuare a garantirne il diritto allo studio”. Esordiscono così i consiglieri provinciali di maggioranza: con il biscegliese Pierpaolo Pedone (vice presidente Provincia Bat), Rosa Cascella, Giuseppe Corrado, Savino Tesoro, Barbara Costabile e Michele Lamacchia rispondendo ai consiglieri provinciali del gruppo Insieme per la Bat (Albore Cosimo Damiano, Antonucci Luigi, Bevilacqua Massimiliano, De Toma Pasquale, Di Paola Giuseppe Arcangelo) in merito al servizio di supporto scolastico agli alunni diversamente abili che la provincia, al netto del momento di emergenza sanitaria, dichiarano, non è riuscita a riprogrammare in maniera efficace.

“La Provincia Bat ha ritenuto di prioritaria importanza garantire sostegno specialistico ai ragazzi più fragili al fine di attenuare l’isolamento in cui sono costretti in questa fase emergenziale a causa dell’assenza forzata dall’ambiente scolastico. Non ignoriamo il dramma di genitori obbligati”, dichiarano, “tra le mura domestiche e senza alcun aiuto, a moltiplicare gli sforzi per non vedere compromessi o vanificati i progressi dei propri figli in termini di apprendimento, socializzazione, autostima, realizzati durante il loro percorso scolastico”.

“L’amministrazione di centrosinistra che governa questa Provincia, in piena sintonia con le politiche di benessere sociale e pari opportunità promosse dalla Regione Puglia”, prosegue la nota, “non hai mai dimenticato o sottovalutato le esigenze delle fasce più fragili della popolazione, acuite da una crisi sanitaria trasformatasi ben presto in emergenza economica e sociale. L’intervento sulla stampa del gruppo consiliare ‘Insieme per la Bat’ ci consente di fare chiarezza sulle attività poste in essere dalla Provincia per sostenere il diritto allo studio dei ragazzi con disabilità, in particolar modo sull’organizzazione delle prestazioni di assistenza specialistica ‘a distanza’ e sull’impiego degli educatori professionali in grado, adesso, di fornire supporto didattico a casa”.

“Il servizio di assistenza specialistica è stato oggetto di costante monitoraggio e riprogrammazione sin dall’inizio della crisi sanitaria, consapevoli che la relazione alunno/educatore è essenziale nel percorso di crescita e di apprendimento degli alunni con disabilità. Abbiamo, dunque, verificato con attenzione”, continuano i consiglieri provinciali, “anche grazie al supporto operativo fornito dalla cooperativa che gestisce il servizio, le eventuali e concrete possibilità di attivazione delle prestazioni socio-educative e specialistiche interrotte con l’improvvisa sospensione dell’attività scolastica. A questo si è aggiunto un costante raccordo con la Regione Puglia titolare della funzione. Le scuole stesse hanno attivato modalità diversificate e nettamente ridotte rispetto all’orario scolastico normalmente seguito dagli alunni con disabilità proprio in ragione di ostacoli – a volte pratici, a volte di capacità residue – che hanno impedito all’alunno di beneficiare dell’intervento didattico o educativo a distanza. E’ stato proprio grazie a questo lavoro costante che, a partire dal 6 aprile, è stato possibile avviare le prestazioni di assistenza specialistica a distanza rivolta ad alunni audiolesi e videolesi già beneficiari delle prestazioni di assistenza alla comunicazione e assistenza tifloeducativa: è il caso di sottolineare che non tutti gli alunni con disabilità sensoriale hanno accettato l’attivazione di un servizio a distanza, proprio perché lo stesso non risulta essere funzionale ed efficace nei confronti di tutti”.

“Nella più recente fase di sospensione dell’attività scolastica sono emerse richieste di riattivazione del servizio da parte di altre famiglie; contestualmente abbiamo ricevuto la circolare della Regione Puglia che ci autorizza ad impiegare gli educatori professionali anche nel supporto al lavoro didattico svolto a casa (cosa prima impossibile). Alla luce di questi recenti mutamenti, abbiamo deciso di riaprire il monitoraggio del fabbisogno per riprogrammare con cognizione la riattivazione del servizio: gli Uffici hanno formalmente richiesto alle scuole del territorio provinciale di comunicare, nel più breve tempo possibile, i nominativi degli alunni per i quali risulterebbe possibile ed utile attivare gli interventi socio-educativi secondo le modalità indicate dalla Regione. Ora che le scuole hanno ultimato le loro richieste”, conclude la nota, “gli Uffici hanno potuto procedere alla riprogrammazione, d’intesa con la cooperativa, delle prestazioni socio-educative nei confronti degli alunni con disabilità cognitiva e comportamentale”.