“E’ ormai risaputo che il mio gruppo (meetup 5 stelle) aveva proposto il mio nome come candidato sindaco 5 stelle”. Esordisce così la dottoressa Pierangela Rana, spiegando dal suo profilo Facebook le dinamiche che avrebbero potuto portarla ad essere la candidata pentastellata alle comunali, scelta poi ricaduta su Enzo Amendolagine.

Sono partite da Bisceglie due liste in attesa dell’insindacabile giudizio dello staff. Premesso che il mio consenso è stato molto sofferto”, sottolinea la dottoressa Rana, “ho una vita bella e piena, guadagno più di un sindaco (a parte tangenti e bustarelle e percentuali e privilegi), giro il mondo e ho mille interessi, ciononostante ho dato la mia disponibilità perché ancora mi illudo di poter cambiare il mondo, ho fiducia nella propensione al bene dell’animo umano e ho sempre combattuto al fianco dei più deboli. In più penso”, scrive la professionista nel suo post, “che la politica non sia un mestiere, non una fonte di guadagno, ma un atto d’amore universale, esige sacrificio e rinuncia”.

Sulla scelta fatta dal Movimento, Pierangela Rana trae le sue conclusioni, “Alla fine il verdetto è giunto, le ragioni della scelta sono oscure ed abbiamo un candidato sconosciuto ai più, brava persona e poca grinta, con grande soddisfazione di politici pentastellati limitrofi che nulla conoscono della realtà biscegliese, ma che evidentemente erano molto desiderosi di premiare la fedeltà del gruppo. Ignorato, nelle interviste alla stampa, il nostro vero portavoce biscegliese deputato alla camera”, con riferimento a Davide Galantino, eletto alla Camera dei Deputati alle ultime elezioni. “Non so quanto tali modalità appartengano allo spirito dei 5 stelle (io sono un personaggio scomodo anche per loro), so però che, sia il movimento 5 stelle che la città forse hanno perso un’occasione. E adesso non mi si venga a dire”, conclude la dottoressa Rana, “che la volpe non arriva all’uva (battuta scontata e poco elegante di chi non ha capito niente), la mia buona stella ha deciso per me, per fortuna mia”.