“Più volte ho ribadito come la Commissione abbia fino ad oggi svolto attività istruttorie inefficaci, poiché né i regolamenti approvati né le sue deliberazioni si sono trasformati in punti all’ordine del giorno in Consiglio Comunale o in delibere di Giunta”. Così Vincenzo Amendolagine, consigliere d’opposizione per il gruppo del Movimento 5 Stelle, annuncia la decisione di non partecipare più ai lavori della Prima Commissione Consiliare (quella che si occupa di statuto e regolamenti, rapporti interistituzionali, organizzazione e funzionamento, trasparenza ed integrità, controlli interni e contenziosi).

“La responsabilità politico-istituzionale di questa situazione è dei componenti di maggioranza della Commissione e del presidente”, spiega Amendolagine. “È il caso, ad esempio, della proposta di regolamento sui patti di collaborazione e delle proposte di potenziamento dell’avvocatura comunale: entrambe ancora nelle sabbie mobili della Commissione”.

Il consigliere inoltre aggiunge: “Non ritengo più autorevole il profilo del presidente della Commissione, che ha dimostrato di non essere più una figura di garanzia, come è emerso dalla gestione della vicenda delle presunte spese pazze per missioni di ex amministratori del Comune”. Il presidente della Commissione, il consigliere di maggioranza Giuseppe Losapio, è al centro del mirino delle critiche dell’opposizione per aver reso pubblici alcuni documenti relativi ai rimborsi per missioni istituzionali effettuate durante le passate amministrazioni. “Il consigliere Giuseppe Losapio ha tutto il diritto di fruire del dispositivo dell’accesso agli atti a fini di controllo e verifica dell’uso delle risorse pubbliche”, afferma Amendolagine, che aggiunge: “Se avesse rilevato presunti estremi di reato, avrebbe dovuto esercitare compiutamente le sue prerogative presentando un esposto documentato alla Corte dei Conti o alla Procura. Invece, la vicenda si è trasformata in un mero scoop giornalistico che ha, tra l’altro, individuato un bersaglio parziale. Infatti, quelle spese rendicontate sembrerebbero essere riconducibili non solo al consigliere Spina, ma anche a un numero più ampio di beneficiari. C’è di più: quelle spese sono state verificate, autorizzate e liquidate da qualche dirigente comunale. Quindi, oltre all’eventuale responsabilità degli ex amministratori che avrebbero usufruito di rimborsi gonfiati ci sarebbero anche da approfondire le responsabilità amministrative dei dirigenti preposti”.

Amendolagine ha anticipato anche la decisione di altri due consiglieri di opposizione di non partecipare più alle riunioni della Commissione. Ciò significa che la Prima Commissione consiliare rischia di non riunirsi più per mancanza di numero legale. “Poco male, visti gli scarsi risultati prodotti fino ad ora”, il commento del consigliere del Movimento 5 Stelle.