Il 2025 alle Vecchie Segherie Mastrototaro comincia con un ospite d’eccezione: lo scrittore e psicanalista Vittorio Lingiardi, ospite del centro culturale biscegliese per presentare al pubblico il suo ultimo libro edito da Einaudi, dal titolo: “Corpo, umano”. È quella virgola a fare la differenza, segno che impone una pausa, respiratoria e mentale, dentro la quale cercare il proprio, di corpo, oggi al centro di mille attenzioni, ma di nessuna cura. La medicina lo scompone in oggetti parziali, ma se pur organizzato in elementi separati, è un teatro di convivenze, come ci insegna, ad esempio, il poema di Walt Whitman sul “corpo elettrico”: preghiera medica dove ogni organo è tutto il corpo e tutto il corpo è ogni suo organo. Ed è proprio questo il corpo di cui Lingiardi ha parlato nella sua tappa biscegliese, in dialogo con Gianni Forte: un corpo mente, mitico e medico, che attraversa la vita, caratterizzato da una profonda dimensione letteraria e simbolica, in cui ogni distretto anatomico e fisiologico è anche un luogo dell’identità, dell’immaginazione e del linguaggio. 

Questo corpo vivente che ha superato la dicotomia cartesiana “psiche-soma” esprime più o meno silenziosamente le nostre sofferenze, le esperienze traumatiche. E forse anche per questo il corpo fa paura. È preferibile dimenticarlo per comodità, perché porta imprevisti, sconfinamenti. Eppure questa radicale e inarrestabile virtualizzazione produce una montagna di corpi esclusi: quelli delle guerre, dei morti sul lavoro, dei femminicidi. L’unico corpo che emerge in primo piano è quello iper-accudito, piegato e manipolato per soddisfare le più disparate aspettative pubbliche. 

Freud diceva: “I poeti arrivano prima”. Ed è per questo che per entrare nell’umanità dell’altro, che è il compito di ogni psicanalista, è spesso utile fare riferimento alla grande narrativa, alla capacità della poesia di esprimere l’indicibile, così come accade per il cinema e la pittura. Nel movimento di traduzione tra unicità del caso clinico e generalizzazione diagnostica l’arte è un’alleata, a cui Lingiardi ricorre continuamente nel suo libro, così come nella sua pratica professionale e nella sua attività didattica. 

Servizio di Angelo Ruggieri.