«Tutto il nostro sforzo bloccato dal Coronavirus? Assolutamente no». Queste le parole di Annamaria Pignatelli, presidente dell’Università della Terza Età, che ha chiuso i propri battenti contestualmente alla diffusione del coronavirus. La voglia di fare, che da sempre caratterizza sia i docenti che – soprattutto – gli studenti dell’Unitre non ha infatti fermato le sue attività, che si svolgono adesso tramite il gruppo Whatsapp dell’istituzione.

Lo scorso 3 marzo l’Università si è vista costretta a chiudere i propri battenti, per prevenire il contagio, sempre con la speranza di una riapertura imminente; l’evolversi degli eventi e la diffusione quasi inarrestabile del virus ha poi impedito la ripresa delle lezioni. Impossibilitati a mettere in atto una vera e propria didattica a distanza, i docenti hanno pensato di affidare tutorial, esercizi, poesie e canzoni alla messaggistica istantanea. Lo scopo, sottolinea la Pignatelli, è quello di mantenere vivo l’interesse verso tutte le declinazioni della cultura, incentivando gli anziani ad agire in maniera autonoma anche in assenza fisica dei docenti. Non da ultimo, le attività dell’Unitre costituiscono un ottimo modo per occupare il proprio tempo durante le lunghe giornate di isolamento forzato, che per gli anziani possono rivelarsi particolarmente difficili.

«Lo spirito intrinseco dell’Unitre è quello dell’aggregazione», spiega Annamaria Pignatelli, «nell’esistenza di ognuno di noi gli “altri” non possono essere esclusi e per “altri” si può intendere  la famiglia, ma necessari sono gli Amici, quelli che condividono con te hobby, segreti, passioni e risate; ebbene, l’Unitre è questo: un grande gruppo di persone, di varie età, estrazione, pensieri o cultura che si ritrova per mettere in pratica il saggio consiglio mens sana in corpore sano».

Foto copertina: settembre 2018.