Un personaggio da sempre impresso nella memoria del grande pubblico, Fred Buscaglione, ieri è stato protagonista del sesto appuntamento della rassegna di Scena84 al teatro Don Luigi Sturzo con lo spettacolo “A qualcuno piace Fred”, messo in scena della compagnia Epos Teatro diretta da Maurizio Pellegrini con la Chamber Swing Orchestra.
La riscoperta e il ricordo di uomo “mai troppo ricordato” che ha sfidato il tempo, tema della rassegna 2016/2017, e che andando controcorrente ha voluto cambiare le carte in tavola modificando gli schemi della musica italiana. Con il suo swing ha dato un taglio ad una musica ordinaria, distante da un pubblico che aveva bisogno di reagire e di immaginare.
E’ stato come fare un suggestivo tuffo nel passato e ritrovarsi di colpo nella scena di un grande film, ambientato in uno dei tanti night che Fred frequentava e in cui suonava fino a notte. Una perfetta commistione tra musica e teatro in cui l’affascinante e incalzante ritmo del jazz ha completato la cornice di un quadro già realizzato e dipinto perfettamente da Pellegrini che ha saputo riprodurre magistralmente le gestualità, la verve e l’immagine di un uomo controverso e dalle mille fragilità che aveva giocato a nascondere dietro la maschera dello spaccone. Maurizio Pellegrini non ha l’aria di chi interpreta ma di chi ha fatto proprio un personaggio mettendoci del suo e caratterizzandolo. E grazie alle sue grandissime capacità comunicative è facile credere per un attimo che sia davvero il vero Fred a parlare.
Il suo ‘Fred’ inscena simpatici siparietti con l’orchestra e esterna pensieri e riflessioni, interagendo con il pubblico partecipe e pieno di entusiasmo. Sulla scena un tavolo con del whisky e un portacenere con delle sigarette. Buscaglione si presenta: il suo nome è Ferdinando, in arte Fred, torinese da sempre appassionato di musica e che dopo la fine della guerra inizia ad esibirsi in spettacoli in vari locali tra l’Europa e l’Italia dove prosegue la sua carriera fino al 1955, anno in cui esce fuori il suo primo singolo. In questi anni racconta di aver incontrato una ragazza che gli ruba il cuore, Fatima, e che diventerà presto sua moglie.
E così vengono ripercorse le tappe decisive della vita di Buscaglione, alternate dai suoi più grandi successi come “Buonasera signorina”, “Porfirio Villarosa”, “Carina”, “Che bambola!”, “Nel cielo dei bars”, “Guarda che luna” e la famosissima “Eri piccola così” ma anche grandi pezzi del panorama musicale italiano come “Volare” e “Parlami d’amore Mariù”.
Fred è un’anima che bolle, che non si arresta, alla ricerca del successo e della novità, pronto a mettersi in discussione e a rischiare. E crea il suo personaggio, il suo stile, quello di un gangster con l’aria da duro. Ma non un duro qualsiasi, lui vuole essere «un duro italiano, un duro simpatico, uno di quelli che possono essere cambiati da una bambola qualsiasi». E, fino alla fine, il successo lo trova ma la sua attività sempre più frenetica lo divora giorno dopo giorno, “si lascia fumare troppo in fretta”. Ed anche il matrimonio con la sua Fatima viene compromesso. Resta quindi lontano da tutti i suoi affetti fino alla tragica e prematura morte, avvenuta nel 1960. Fred perde la vita a Roma in un incidente stradale nella sua Ford Thunderbird rosa mentre torna in hotel dopo un’altra delle sue solite notti insonni. Il Fred interpretato da Pellegrini ci parla di quel momento così: «Il mio ultimo pensiero è stato per la mia famiglia, per Fatima, per il mio amico fidato Leo e per tutti i miei compagni di avventura. Ho vissuto 39 anni. Certo, non sono tanti ma ho vissuto. Non so se sarò mai un mito ma una cosa è certa: tutti mi ricorderanno come il grande Fred».
Ed infatti, nonostante la sua breve vita, Fred ha lasciato un’impronta importante nell’immaginario comune, nel costume e nella storia italiana. Ha rappresentato un punto di svolta per la musica e persino un momento drammatico come la sua morte non gli ha permesso di uscire di scena in maniera indifferente.
Così sul palco del Don Sturzo esce di scena anche Pellegrini dopo aver mostrato, oltre ad un’ottima presenza scenica, immediatezza e capacità di improvvisazione. Gli occhi restano su di lui per tutta la durata dello spettacolo. E’ in grado di arrivare al pubblico, proprio come Fred.