Si è svolto ieri, domenica 12 ottobre, presso la biblioteca “Don Michele Cafagna”, il reading “S’asciucò – Falcone, Palermo e la mia infanzia”, organizzato dal Gruppo Giovani 063 di Amnesty Bisceglie in collaborazione con il Presidio Libera “Sergio Cosmai”. 

Lo spettacolo, curato dal giovane attore siciliano Riccardo Lanzarone, trae ispirazione dal racconto “Mio padre non ha mai avuto un cane” dello scrittore palermitano Davide Enia e affronta il tema della mafia dalla prospettiva di un bambino di sette anni, la cui vita sarà per sempre indissolubilmente legata al fenomeno mafioso e al ricordo dei giorni difficili delle stragi del ’92. Il ricordo di un padre rigido e severo che, il pomeriggio di quel fatidico 23 maggio, si abbandona ad un pianto disperato che è quello di un’intera città, di un’intera nazione, nel vedere morire le proprie speranze tra le esplosioni del tritolo. “La mafia s’asciucò a Giovanni Falcone”.

Lanzarone, sulle note del pianista Daniele de Virgilio, ci racconta la normale vita di un bambino, tra la scuola e i primi amori, che entra in contatto con un fenomeno più grande di lui e difficilmente spiegabile. Il racconto di un’incomunicabilità tra generazioni e l’impossibilità di un padre di spiegare al proprio figlio l’orrore che lo circonda e la condanna che pesa sul loro capo di essere stranieri nella propria città natale.

Lo spettacolo rappresenta il secondo evento in collaborazione tra l’attore palermitano, residente in Puglia già da cinque anni, e il gruppo Amnesty di Bisceglie. Già lo scorso anno, infatti, Lanzarone aveva proposto al pubblico biscegliese uno spettacolo sui tragici avvenimenti del G8 di Genova. L’attività culturale e l’impegno sociale dell’artista però non si fermano qui, ma lo stesso sta già lavorando ad un nuovo spettacolo sulla malasanità siciliana che debutterà nei prossimi mesi.

Il dibattito con l’attore che è seguito allo spettacolo è stato moderato da Giovanni Leone.