Il Cineclub Canudo presenta il primo appuntamento della quinta edizione della Rassegna di Suoni Immagini Sonimage, curata da Daniela Di Niso, Antonio Musci e Gabriele Panico, in data 26 febbraio alle ore 21,30 al Laboratorio Urbano Palazzo Tupputi in via Cardinale Dell’Olio.

Si tratta di due concerti, di cui il primo vedrà come protagonista la contrabbassista Caterina Palazzi, leader della band Sudoku Killer, attiva da dieci anni nel panorama jazz / noise europeo, impegnata in un nuovo progetto, intitolato Zaleska, “più intimo e ipnotico, in cui linee melodiche si intrecciano a momenti dissonanti e rumoristici: una sorta di orchestrina funebre solitaria.” A seguire il live di Armaud, pseudonimo con cui Paola Fecarotta, trombettista, cantante e chitarrista cresciuta con la musica sin da bambina, avvia nel 2013 il suo progetto chitarra e voce, che la porterà a suonare da sola in tutta Europa a partire da ottobre 2014. “Ci sono momenti per accumulare ed altri per mettere ordine, dentro e fuori: ‘How to erase a plot’, ovvero “come cancellare una trama” ne è il risultato. Un delicato disco dreampop (ma anche sad pop e trip hop) dal sapore lo-fi, ispirato a momenti realmente vissuti. Un racconto personale che si snoda nelle trame di ciò che la vita ha saputo toglierle o regalarle e che ci lascia la possibilità di abbandonarci a pensieri e ricordi, a galleggiare in un tempo sospeso.”

“Sonimage è il nome di una fabbrica di immagini e suoni rilevata dal cineasta francese Jean – Luc Godard, a metà degli anni ’70 a Grenoble, per farne il luogo di un profondo ripensamento del cinema e più in generale dei «rapporti di produzione fra immagini e suoni». Con questo nuovo marchio di fabbrica, a partire dal 1975, Godard produrrà una serie di film che approfondiscono la ricerca visiva incentrata sull’immagine elettronica e sul video. Godard ha sempre dedicato grande attenzione al suono come elemento costitutivo del film, al punto da affermare nei primi anni ’60: «Nei primi film parlati non si capivano tutti i dialoghi e questo la gente lo trovava meraviglioso. Ascoltava il suono. Adesso invece la gente chiede che, se si pronuncia una parola, questa debba sempre avere un significato preciso, e che se sfugge è la catastrofe. Si tratta di una falsa idea del cinema. Al cinema c’è il suono e c’è l’immagine». Recuperando questo spirito, Sonimage vuol essere una rassegna di suoni e immagini, «una dialettica che è la lotta delle immagini e dei suoni», senza che si stabilisca alcuna gerarchia tra gli elementi di questa dialettica.”

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