Un modo inusuale per presentare il prologo della stagione teatrale di SistemaGaribaldi. Non una conferenza stampa, bensì un dialogo su quei Maestri e su quelle Margherite che diedero il nome al romanzo postumo di Michail Bulgakov e all’insegna dei quali, da quattro anni, si inaugura il cartellone curato dal direttore artistico Carlo Bruni. Quest’anno “Maestri e Margherite” ha la “presunzione” di proporre al pubblico cinque spettacoli in quattro giorni, di voler rinnovare lo sguardo dello spettatore attraverso un’immersione nell’arte morente del teatro (“per imparare e perdere”, come detto dallo stesso Bruni). Il prologo prenderà il via giovedì 21 novembre con due anteprime regionali: La Classe (in replica anche venerdì 22 alle ore 21) di Fabiana Iacozzilli, lavoro che ripropone con forza la centralità del teatro di figura, così apprezzato all’estero e invece da noi considerato ancora ad esclusivo appannaggio dei più piccoli, e poi il duo composto da Enzo Vetrano e Stefano Randisi, che porteranno in scena i Totò e Vicé ideati dal genio lamentoso e incontenibile di Franco Scaldati, il Beckett siciliano che raccontava gli sconfitti, “ovvero i più liberi”. I due spettacoli andranno in scena rispettivamente alle ore 20 e alle ore 22 (la replica de La Classe, venerdì, invece alle 21).

Carlo Bruni, inedito “psicoterapeuta aziendalista”, ha presentato ad uno ad uno gli spettacoli che compongono la rassegna da lui curata attraverso le testimonianze intime e personali di ospiti che, in maniera differente, possono essere considerati Maestri, figure di riferimento, ma che sono stati prima di tutto allievi. Per parlare dello spettacolo di anime inquiete in forma di burattini della Iacozzilli, il direttore artistico ha preso spunto dalle parole di un uomo che è stato “doppiamente maestro” come Aldo Papagni: mister (nel senso di allenatore di calcio) e insegnante di scuola elementare. “Se dovessi pensare ad un mio maestro, penserei a Michele D’addato, ex allenatore del Bisceglie Calcio che per me è stato come un padre putativo”, ha spiegato Papagni. “Grazie a lui sono cresciuto con i valori del rispetto e dell’educazione. Noi giocatori eravamo i suoi figli e, anche per questo, quando a 16 anni mi comunicò che avrei giocato da titolare per la prima volta, era molto più emozionato di me. Avvertivo questo suo amore e ho capito che avrei dovuto lasciare tracce d’amore a mia volta. Perciò anche nella mia professione di allenatore ho sempre posto alla base l’aspetto emozionale e il rispetto della persona. Il superamento del conflitto, che è un elemento inevitabile di ogni rapporto umano, come base per l’evoluzione e la sopravvivenza di un gruppo”.

Invece il confronto leggero e “volatile” tra Totò e Vicé ha dato modo a Bruni di presentare un modo diverso di intendersi Maestri (di se stessi) con la giovane scrittrice Loreta Minutilli, che con la sua Elena di Sparta è arrivata in finale al Premio Campiello Giovani. “Io sono giovane, non ho ancora imparato nulla e ho un bisogno disperato di maestri”, ha spiegato la ragazza. “Eppure nel momento in cui ti metti in gioco è impossibile non avere un briciolo di presunzione. Qualche giorno fa, durante una presentazione in una scuola, una ragazzina mi ha chiesto una dedica che fosse però anche un consiglio di vita. Una richiesta che mi ha spiazzato. Non avendo frequentato scuole di scrittura, sono stata in qualche modo maestra di me stessa e ho dovuto capire, mentre lavoravo sul testo, cosa volessi davvero comunicare agli altri. All’inizio mi preoccupavo che qualcuno potesse ricevere, leggendo, delle opinioni troppo nette. Ma quando ho ripreso in mano ciò che avevo scritto, ho capito che la durezza era necessaria e che non bisognava avere paura di prendere posizione”. 

Il prologo proseguirà sabato 23 novembre, alle ore 21, con l’attore Carlo De Ruggieri, che porterà sul palco delle Vecchie Segherie Mastrototaro, dove si svolgeranno tutti gli spettacoli citati, un testo di Duncan Macmillan, per tutelare, attraverso il ricordo, Ogni Bellissima Cosa che rende speciale l’esistenza di un uomo. De Ruggieri dialogherà con il pubblico, inviterà ogni spettatore a “conservare” una bellissima cosa e a leggerla ad alta voce quando sarà il momento. Così lo spazio del palcoscenico diverrà lo spazio necessario ad un gioco che è anche un potente inno alla vita. Seguirà domenica 24 novembre, alle ore 20, l’Icaro Caduto di Gaetano Colella, che mette in scena il complesso rapporto di un figlio con il proprio padre. La figura paterna sta nelle vite di molti di noi come un sole abbagliante che ci acceca e che, quando ci si avvicina troppo, può anche carbonizzare. L’Icaro di Colella decide di bruciare se stesso per raggiungere la propria indipendenza, emancipandosi dal suo genitore. Su questo si è “confessato” anche il sindaco Angelantonio Angarano, ospite istituzionale della presentazione-dialogo-seduta terapeutica che si è svolta nella nuova Biblioteca Isolachenoncè dell’Opera Don Uva. Il primo cittadino ha parlato del rapporto con una figura autorevole ed ingombrante come quella di suo padre, sfatando il mito che lo vorrebbe “condizionato” da lui e rivelando invece la natura conflittuale (ma di grande affetto) di questo rapporto privato e, da ormai quindici mesi, totalmente pubblico. 

Chiuderanno la rassegna, sempre domenica 24, alle ore 22, i Radiodervish, che, accompagnati dall’Orchestra Sinfonica di Lecce, condurranno il pubblico all’incrocio di due mondi sonori e due linguaggi: quello della world music e quello classico sinfonico. Due lenti attraverso le quali rileggere (e riascoltare) il repertorio del gruppo guidato dalla voce di Nabil Salameh ma anche quello popolare, nel senso alto del termine, di Domenico Modugno e Matteo Salvatore. Sempre nell’ambito di “Maestri e Margherite”, sabato 23 novembre, alle ore 18.30, sarà ospite Annacarla Valeriano per la presentazione del suo libro Malacarne, storie di donne vissute negli anni del regime fascista e segnate dal medesimo stigma di diversità. La vendita degli abbonamenti e dei biglietti al Botteghino del Teatro Garibaldi (piazza Regina Margherita) dal martedì al sabato dalle 18,00 alle 20,00 e, nei giorni del prologo, direttamente alle Vecchie Segherie Mastrototaro.