“Confortati da una bellissima accoglienza, abbiamo messo in fila i primi passi incerti di una stagione intitolata INSIEME, con lo spirito di un rito propiziatorio suggellato dal Babbo Natale colto nell’atto di riemergere da una buca. Lo abbiamo fatto consapevoli non solo della fragilità evidenziata dal virus, ma anche della inadeguatezza dei nostri strumenti intellettuali, fisici, sentimentali, per coglierne a fondo il messaggio”. Così il direttore di sistemaGaribaldi, Carlo Bruni, sulla soglia di un nuovo anno, non nasconde la preoccupazione per un esordio di 2021 che “non si prospetta particolarmente felice”.

“Non possiamo però rinunciare all’augurio”, spiega Bruni. “Per quanto risulti difficile da formulare è un bene troppo prezioso da eludere. In genere destinato all’altro, l’augurio è nell’altro che trova l’occasione di riflettersi. Così torna la parola chiave scelta quest’anno: INSIEME. Non un INSIEME generico, ma un patto che contempli un’idea condivisa, una pratica, un’etica, dei valori. Una sincera disponibilità al confronto e la possibilità che dal confronto possano emergere anche delle differenze. Persino inconciliabili. In una società come la nostra il paradosso è che l’inconciliabilità spesso non si fondi su diverse visioni del mondo, ma sia frutto di uno scontro fra singoli, pronti a sgomitare per un posto su una barca destinata a percorrere la medesima rotta”.

“Per uscirne? Per liberarsi dall’incaglio? A noi viene in mente solo un farmaco: la Cultura”, prosegue il direttore. “La Cultura: quella bistrattata, considerata un supplemento, una ciliegina sulla torta, un lusso che non sfama, una cosa che “la sera, quando sei stanco, meglio di no…”. Ecco allora il nostro augurio. Qualcuno potrebbe farlo coincidere con il vaccino, espressione eloquente di un traguardo culturale in cui la parola “insieme” ha giocato un ruolo chiave. Più Cultura per tutti. Più Cultura che significa più Salute, più Scuola, più Ricerca, più Natura, più Lavoro, più Teatro. Più felice anno nuovo”.