È da oggi ufficialmente disponibile in tutte le librerie “Come in un sogno (nella vita non si sa mai)”, romanzo autobiografico di Lucia Pellegrini pubblicato dalla casa editrice Albatros. La giovane autrice biscegliese ha accettato di parlare del suo libro – che segna il suo esordio nel mondo della scrittura – ai microfoni di Bisceglie24.

Ventisette anni, diplomata al Liceo scientifico, laureata in Tecnologie Alimentari e al momento in cerca di occupazione, Lucia Pellegrini ha iniziato a scrivere “Come in un sogno” circa due anni fa, come risposta a un momento particolarmente delicato della sua vita. Come molti altri libri che attingono all’esperienza biografica dello scrittore, infatti, anche questo ha preso forma nel momento in cui l’autrice ha cominciato a scrivere come forma di sfogo personale. «Il libro è nato due anni fa da un’idea, o meglio da un cambiamento della mia routine quotidiana, perché dopo che mi sono laureata ho fatto delle scelte che hanno cambiato la mia vita: prima avevo una mia stabilità che consisteva nella casa, nel lavoro, nello studio, nel fidanzato. Ero una persona tanto accomodante quanto impegnata, perché mi riempivo la giornata e quindi non pensavo». Un fattore importante – come la stessa Lucia sottolinea – che ha contribuito alla presa di coscienza è la scoperta di un cancro che è stato diagnosticato alla madre, che al momento sta ancora combattendo la sua battaglia. Con il passare del tempo lo “sfogo” originario ha preso la forma di una vera e propria opera narrativa, che Lucia ha poi ampliato con ampi inserti romanzati o frutto della sua creatività; il progetto – sottoposto all’attenzione della prestigiosa casa editrice Albatros – si è infine concretizzato nella realizzazione del libro.

In “Come in un sogno” Lucia Pellegrini ricostruisce una quotidianità che attinge profondamente al suo vissuto personale ma non ne è uno specchio fedele. La vita di Lucia, giovane donna che cerca il proprio posto nel mondo, è infatti un mosaico composto da vari tasselli: famiglia, amore, amicizia, realizzazione personale. Nel momento in cui, però, a seguito di una crisi interiore “cade la maschera” (l’autrice cita proprio Pirandello e in particolare Il fu Mattia Pascal come uno dei suoi modelli di riferimento) comincia il processo di decostruzione della propria vita, in cui aspetti che prima si davano per scontati diventano fonte di dubbio e di riflessione. «Questo periodo è come una seconda adolescenza – ed è quello che racconto – sempre circondata da una famiglia che ti vuole bene e che ti ama, ma che non capisce che stai attraversando un periodo del cambiamento».

Ed è proprio nella familiarità del lettore con i temi trattati che “Come in un sogno” ha il suo punto di forza. “Come in un sogno” auspica infatti di innescare nei lettori una riflessione che possa portare a una crescita personale. Raccontando con grande coraggio anche aspetti privati ispirati al proprio vissuto personale Lucia Pellegrini intende attivare nel lettore una vera e propria presa di coscienza che lo spinga a trarre un bilancio della propria vita. Nella stesura del romanzo l’autrice ha infatti immaginato di parlare a un preciso tipo di lettori: giovani e adolescenti, ovvero persone che si trovano in quella delicata fase della vita che porta l’intraprendenza e le ambizioni tipiche della giovinezza a scontrarsi – a volte in maniera traumatica – con una realtà che può rivelarsi dura e ostica. «Nessuno», riflette Lucia Pellegrini, «dovrebbe avere paura di guardare in faccia la realtà e perseguire i suoi desideri, i suoi obiettivi. Io credo che ognuno di noi, a prescindere dal suo vissuto, deve sempre agire – e reagire – con la sua testa: se sbagli ne subisci le conseguenze e ti rialzi, se non sbagli la vittoria sarà solo tua. Tutti noi sogniamo di avere un lavoro bellissimo, di tornare felici – come se la nostra vita fosse una fiction. Io non voglio costruire “castelli di sabbia” perché con un’onda si distruggono, ma non dico neanche di vivere alla giornata: semplicemente, cammino sulle mie gambe. Poi, “nella vita non si sa mai“».