Non ce l’ha fatta Mario Simone, ex carabiniere trasferitosi in Brasile, a Igarape Miri, vicino la foresta Amazzonica, ove è stato vittima di un’aggressione feroce da parte di criminali armati di pistola e machete (leggi qui). Il 53enne era in coma farmacologico da oltre una settimana ma le sue condizioni sono precipitate ieri, lunedì 27 novembre, fino alla morte nel nosocomio brasiliano di Belem, la capitale dello stato di Parà.

Il grave ferimento potrebbe essere frutto di una brutale vendetta dopo che, nel maggio 2016, Mario Simone aveva sventato una rapina nella sua abitazione e messo in fuga un malvivente. Da allora, come era stato segnalato dai familiari italiani alla Farnesina, si temeva una ritorsione da parte dei banditi locali, complice l’alto rischio delinquenziale della zona e la sterile attività di prevenzione e repressione esercitata dalla polizia locale.

Da Bisceglie aveva parlato dell’accaduto la sorella Laura, che aveva sottolineato che da un anno avessero segnalato il rischio di un’azione vendicativa e aveva colto l’occasione per lanciare un appello allo Stato il 21 novembre scorso (leggi qui). In Brasile, al capezzale dell’ex carabiniere in pensione, c’era il fratello.