Proseguono senza sosta le indagini sulla morte della biscegliese Alessia Ferrante, avvenuto in un centro estetico di Monopoli lo scorso 11 aprile.

Secondo quanto riporta la Repubblica, “Il sospetto degli inquirenti baresi, è che il poliambulatorio privato fosse rimasto aperto per eseguire interventi non urgenti nonostante le disposizioni del Governo per l’emergenza coronavirus. A questo scopo il pm che coordina le indagini, Gaetano De Bari, ha disposto il sequestro del computer della struttura per accertare quali e quanti interventi siano stati eseguiti nelle ultime settimane”.

Il pm ha fatto sequestrare anche il telefono del medico per verificare l’orario in cui ha chiamato i soccorsi dopo il malore della paziente e nei prossimi giorni lo convocherà per sentirlo nuovamente. Accertamenti sono in corso anche per verificare se la Ferrante assumesse farmaci che potrebbe aver interagito con l’anestesia, causandole l’arresto cardiaco che l’ha uccisa”.

Un quadro più chiaro lo si avrà sicuramente nel pomeriggio di giovedì 16 aprile quando dovrebbe avere luogo l’autopsia che chiarirà le cause della morte. La Procura ha nominato il medico legale Liliana Innamorato e uno specialista chirurgo plastico, mentre l’indagato ha nominato come consulente di parte il professor Francesco Introna.