Il legale del senatore Antonio Azzollini, Felice Petruzzella, ha depositato un ricorso al Tribunale del Riesame di Bari contro la richiesta di arresto (ai domiciliari) avanzata nei confronti del suo assistito dal gip di Trani, Rossella Volpe, nell’ambito dell’inchiesta sul crac della Casa Divina Provvidenza di Bisceglie. Il Tribunale del Riesame, nel diritto processuale penale italiano, è l’organo cui il destinatario di una misura cautelare coercitiva può ricorrere per chiedere che sia verificata l’attendibilità delle misure che limitano la libertà personale.

Un’istanza di Riesame per ottenere la revoca della misura cautelare è stata depositata anche dall’avvocato Francesco Paolo Sisto per le due suore coinvolte nel crac della Casa Divina Provvidenza, agli arresti domiciliari dal 10 giugno. A suor Marcella (Rita Cesa), ex madre superiora dell’Ente, e suor Consolata (Assunta Puzzello), economa della Cdp, che nei giorni scorsi dinanzi al gip si sono avvalse della facoltà di non rispondere, la magistratura tranese contesta il reato di associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta.

Nel ricorso di Azzollini si contestano i gravi indizi di colpevolezza in relazione a ciascun reato attribuito al parlamentare molfettese, accusato di associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta e corruzione per induzione per il suo presunto ruolo di “gestore di fatto” dell’Ente ecclesiastico. La difesa dell’ex sindaco di Molfetta obietta anche sul pericolo di reiterazione dei reati stessi, poiché, secondo l’avvocato, il reato per il quale si chiede l’arresto, cioè la bancarotta fraudolenta, non può essere reiterato dal momento che è intervenuta la gestione del commissario straordinario e c’è anche un giudice delegato del fallimento. Con il deposito dell’istanza presso il Tribunale del Riesame di Bari “avremo accesso agli atti inviati dalla Procura di Trani”, spiega il legale difensore del deputato di Ncd, “e questo ci consentirà di redigere e depositare una memoria esplicativa”, contestando così nel merito le accuse mosse al senatore”.

Nei prossimi giorni, intanto, la Giunta per le immunità di Palazzo Madama, presieduta dal pugliese Dario Stefàno, dovrà esprimere la propria proposta da sottoporre al voto dell’Aula. Giovedì 18 giugno, davanti alla stessa Giunta, Azzollini ha depositato una lettera per dimostrare la propria estraneità ai fatti contestati con un riferimento esplicito ad un presunto “fumus persecutionis” nei suoi confronti da parte di un magistrato tranese. In gergo tecnico-giuridico il “fumus persecutionis” è il sospetto che nel corso di un’indagine ci sia prevenzione o pregiudizio da parte del magistrato inquirente nei confronti dell’indagato, in questo caso del parlamentare di Molfetta.

Il gip del Tribunale di Trani, Rossella Volpe, ha respinto tutte le istanze di revoca avanzate dalle persone raggiunte da misure cautelari in carcere o ai domiciliari. L’unica eccezione riguarda il commercialista biscegliese Rocco Di Terlizzi, per il quale è stata già autorizzata la revoca degli arresti in carcere per i domiciliari. Confermata invece la reclusione in carcere per Dario Rizzi, ex direttore generale della Cdp, e Antonio Battiante, avvocato dell’Ente. Ai domiciliari restano, prima delle pronunce del Tribunale del Riesame di Bari, Suor Marcella, suor Consolata, il biscegliese Angelo Belsito, Angelo Toscani, Adrijana Vasiljevic e Antonio Damascelli. Giovedì 25 giugno il Tribunale del Riesame di Bari comincerà l’analisi delle impugnazioni di coloro che hanno depositato ricorso.