Attraverso il ricorso al voto di fiducia è stato approvato ieri sera dalla Camera dei Deputati il disegno di legge sulle unioni civili, la fiducia ha incassato 369 voti favori, 193 contrari e 2 astenuti. Anche l’Italia, come moltissimi altri paesi europei hanno già fatto da tempo, ha quindi dato il via libera alle unioni civili anche tra le coppie dello stesso sesso.  Come è stata accolta dalla comunità Lgbtqi della Bat l’introduzione di questa nuova norma? L’abbiamo chiesto al presidente Arcigay Bat, il biscegliese Vincenzo Gallo: “Certamente l’approvazione di questa legge rappresenta un punto di partenza. L’obiettivo di Arcigay è solo uno, il matrimonio civile” ha spiegato il presidente Arcigay Bat “Lo voglio ribadire ancora una volta: nessuna associazione Lgbtqi lotta e porta avanti battaglie al fine dell’ottenimento del matrimonio concordatario. Le nostre istanze sono rivolte ad un’unica istituzione e questa è la Repubblica Italiana, non certo la Chiesa Cattolica, Luterana o Valdese. I nostri unici interlocutori istituzionali nazionali, regionali e comunali sono le forze politiche di maggioranza e opposizione, non il successore di Pietro o monsignor Galantino”. Abbiamo chiesto a Vincenzo Gallo anche quante sono le coppie con partner dello stesso sesso pronte ad unirsi civilmente nella bat: “Purtroppo non posso fornire un dato preciso. Tuttavia la legge non perderebbe di significato qualora, per assurdo, nessuna coppia omoaffettiva si unisse civilmente: un diritto è un diritto, a prescindere dal fatto che un cittadino lo eserciti o meno”. In conclusione un messaggio rivolto direttamente a chi contesta l’introduzione di questa legge: “Sarà la quotidianità di tutti i giorni a dar loro torto: si renderanno ben presto conto dell’inesistenza di qualsivoglia distinzione tra coppie gay e coppie etero”.

Le unioni civili faranno si che anche coppie omoaffettive possano veder sancita la loro unione attraverso lo stesso regime giuridico del codice civile ora valido per i matrimoni. Verranno riconosciuti anche alle coppie dello stesso sesso i diritti di assistenza sanitaria, carceraria, di unione e separazione dei beni, di subentro nel contratto d’affitto e reversibilità della pensione del coniuge. Con questo nuovo istituto saranno riconosciute le convivenze di fatto e sarà quindi possibile regolare i rapporti patrimoniali attraverso rapporti di convivenza di fronte a un notaio.  Anche il tanto contestato nodo sulle adozioni rimane ancora aperto visto che nonostante lo stralcio della stepchild adoption (adozione del figlio del partner) la legge sancisce che: “resta fermo quanto previsto e consentito in materia di adozioni dalle norme vigenti”.