La giunta del comune di Bisceglie non voterà la delibera per la TASI entro il termine del 23 Maggio. Come la stragrande maggioranza dei comuni italiani anche a palazzo San Domenico non si è ancora stabilito quali saranno le aliquote per la riscossione della Tassa sui Servizi Indivisibili. Il caos TASI è praticamente un caso nazionale, da una parte vi è il governo nazionale che fa pressing sui comuni perché stabiliscano le aliquote che i contribuenti dovranno versare e dall’altra vi sono i comuni che lamentano una scarsa chiarezza da parte dello stato circa le disposizioni di questa nuova legge tributaria. A beneficio di tutti i nostri lettori riassumiamo in breve le norme attuali sulle imposte comunali.

Che cos’è la TASI?

La TASI è uno dei tre pilastri su cui poggia la cosiddetta IUC (Imposta unica comunale), assieme alla nuova TARI (tassa sui rifiuti, una volta nota come TARES) ed alla temutissima e famigerata IMU. Questo trittico di tasse serve per finanziare la gran mole di servizi che il comune offre alla cittadinanza, dalle spese di illuminazione pubblica alla manutenzione di strade, parchi e luoghi pubblici sino alla gestione dei rifiuti.

In maniera del tutto analoga all’IMU anche per il calcolo della TASI non conta il valore di mercato degli immobili al momento del pagamento ma l’imponibile della rendita catastale. Pertanto i fattori decisivi a stabilire il costo della tassa saranno: l’estensione della casa, il territorio dove è costruita e la categoria catastale dell’immobile.

Per quanto riguarda le aliquote saranno i comuni a deciderle, prendendo come riferimento il tetto massimo fissato dal governo nazionale. Per la prima casa l’aliquota massima sarà del 3,3 per mille, per tutti gli altri immobili di proprietà diversi dalla prima casa l’aliquota massima è fissata all’11,4 per mille. Nell’ultimo caso però il tetto massimo comprende la somma dell’aliquota IMU e dell’aliquota TASI. La celebre tassa sull’abitazione la cui abolizione è stata al centro della scorsa campagna elettorale non è stata cancellata per gli immobili differenti dalla prima casa. La TASI quindi si sommerà all’IMU nel caso di seconde abitazioni o altri immobili di proprietà.

Differentemente dall’IMU però la TASI non avrà agevolazioni nazionali fisse ma saranno i singoli comuni a decidere i parametri per la concessione delle detrazioni.

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Un discorso a parte va invece fatto per gli immobili di lusso e per quelli in locazione. Per le circa settantatremila case di lusso presenti sul territorio italiano si continuerà a pagare l’IMU sulla prima casa a cui si sommerà la TASI, la somma delle due aliquote non potrà superare però la quota del 6,8 per mille. Per tutti gli immobili concessi in fitto si pagheranno comunque sia IMU che TASI con il tetto massimo fissato all’11,4 per mille. In quest’ultimo caso però il proprietario sarà tenuto a pagare per intero solo l’IMU, mentre al pagamento della TASI dovrà partecipare anche l’inquilino con una percentuale che varierà dal 10% al 30% dell’intera tassa, tale percentuale sarà stabilita dai singoli comuni.

Quando si pagherà la TASI qui a Bisceglie?

Al momento si è stabilito che nel caso il comune non abbia presentato la delibera, cosi come nel caso di Bisceglie, il pagamento della TASI slitta al 16 Dicembre per la prima casa ed al 16 Ottobre per la seconda casa e tutti gli altri immobili di proprietà. Resta invece fissato il 16 di Giugno il pagamento dell’IMU per la seconda casa.

Questo è il quadro della situazione allo stato attuale, ai cittadini biscegliesi non resta che aspettare le decisioni del comune per capire che aliquote graveranno sulle tasche dei contribuenti, siano essi proprietari che semplici affittuari.