Purtroppo dal mare non arrivano sempre buone notizie. Nonostante i numerosi salvataggi di tartarughe marine compiuti dagli equipaggi dei motopescherecci biscegliesi sono state rinvenute negli ultimi giorni ben due carcasse di caretta caretta sulle coste del litorale biscegliese. A darne comunicazione è stato come sempre il centro recupero tartarughe marine di Molfetta coordinato da Pasquale Salvemini. Sui resti rinvenuti non sarà possibile effettuare nessun esame necroscopico a causa dell’avanzato stato di decomposizione dei resti, sono invece state effettuate le misurazioni di routine e le biopsie finalizzate agli esami genetici. Nei due luoghi degli spiaggiamenti sono intervenuti, come da prassi, gli attivisti del centro di recupero di tartarughe marine di Molfetta, i militari della capitaneria di porto, il locale comando di polizia municipale  e i veterinari dell’ ASL. I due cadaveri di caretta caretta rinvenuti a Bisceglie si sommano ad altri quattro trovati sulle coste baresi in questi ultimi giorni. Come sempre difficile stabilire le cause precise dei decessi, da una prima analisi sembrerebbe plausibile l’ annegamento dovuto all’accidentale cattura nelle reti a strascico. Ad avvalorare questa ipotesi c’è il classico prolasso cloacale dovuto allo sforzo presente sulla maggior parte degli esemplari defunti, generalmente il prolasso si verifica proprio quando la tartaruga lotta con tutte le sue forze per liberarsi dalle reti dove rimane intrappolata. Altra probabile causa potrebbe essere l’inquinamento e l’ingestione accidentale di sacchetti di plastica.

Nonostante i buoni ed incoraggianti risultati ottenuti nell’ultimo periodo Pasquale Salvemini invita tutti a mantenere alta l’allerta sul fenomeno degli spiaggiamenti delle tartarughe marine.