Nella calda mattinata di domenica 8 novembre, il Centro Recupero Tartarughe Marine di Molfetta ed il Circolo della Vela di Bisceglie, hanno liberato nelle acque del mare di Bisceglie sei esemplari di “Caretta Caretta” inconsapevolmente finite nelle reti dei motopescherecci “Argonauta“, “Angela Madre” e “Francesco Padre“.  Dopo un breve discorso tenuto da Massimo Valente, rappresentante del Circolo della Vela di Bisceglie, e dal biologo marino Pasquale Salvemini,  direttore del Centro di Recupero Tartarughe Marine, una rappresentanza degli equipaggi delle tre imbarcazioni ed una folla di curiosi, ospitati da alcune barche a vela, si sono recati nelle acque appena fuori dal porto. Lì, dopo essere stati raggiunti da alcuni giovanissimi allievi del Circolo della Vela a bordo di piccole imbarcazioni, è avvenuto il rilascio dei sei animali, tutti in buone condizioni di salute ed ora liberi di poter ritornare sani e salvi nel loro habitat naturale.

Un avvenimento piuttosto inusuale, dato il periodo autunnale, eppure non raro dato che moltissime tartarughe finiscono nelle reti dei pescherecci e una parte di queste non riesce a sopravvivere fino all’arrivo nel centro di recupero, situato a Molfetta. Salvemini ha tessuto le lodi della marineria locale sottolineando l’esemplare impegno nella salvaguardia degli animali, sempre prontamente portati nel centro. I dati raccolti sono infatti fondamentali per acquisire conoscenze generali sullo stile di vita delle “Caretta Caretta”, sugli spostamenti e sulla loro alimentazione. Dagli studi emerge inoltre anche quanto l’inquinamento marittimo minacci tale specie: nelle feci di una delle tartarughe, pescata nel golfo di Manfredonia, è stato addirittura ritrovato l’incarto di una merendina proveniente dalla Grecia. Infine Massimo Valente si è rivolto direttamente ai pescatori, incoraggiandoli a tenere il mare pulito per tutti noi e per i nostri figli.