La Sala degli specchi di Palazzo Tupputi ha ospitato, nel tardo pomeriggio di mercoledì 15 febbraio, l’atteso convegno di presentazione dei due progetti di riutilizzo delle acque reflue depurate a fini irrigui, per i quali la Regione Puglia ha destinato quasi 8 milioni di euro provenienti da fondi europei.

Relatori dell’incontro il sindaco Francesco Spina, l’assessore regionale a lavori pubblici, risorse idriche e tutela delle acque Giovanni Giannini, il responsabile fondi comunitari della sezione Risorse Idriche della Regione Michele Calderoni, il dirigente della ripartizione tecnica del Comune Giacomo Losapio e il presidente del Gal Ponte Lama Gianni Porcelli. Tra il pubblico, anche componenti della giunta e consiglieri comunali.

Nella presentazione iniziale, il sindaco ha rimarcato l’importanza della realizzazione dei progetti in questione: “Innanzitutto è doveroso ringraziare il presidente Michele Emiliano e la Regione Puglia per la splendida intuizione che ci consentirà di realizzare quella che mi sento di definire l’opera più bella, che garantirà prospettive a livello di lavoro e un miglioramento della qualità dei nostri prodotti agricoli, recuperando quella che è l’identità storica della nostra terra, legata all’agricoltura, senza contare il notevole risparmio per le casse comunali, che si tramuterà in un risparmio per le tasche dei cittadini”.

“Un’opera – ha proseguito Spina – che prosegue nel solco di quelle compiute negli ultimi mesi da quest’amministrazione comunale da me rappresentata, dal bando per la realizzazione dell’area mercatale alla zona industriale quasi pronta, fino alla pedonalizzazione di via Aldo Moro, senza contare tutti i progetti per incrementare l’impatto della attività produttive che abbiamo sviluppato in undici anni di amministrazione”.

Entusiastico anche il commento dell’assessore Giannini: “Si tratta di un progetto ambizioso, che consentirà di chiudere circa 80 pozzi e di far risparmiare a tutto il comparto agricolo circa 500mila euro annui. Tra le conseguenze positive ci sono anche quelle ambientali, perché tra le altre cose sarà fermato il processo di desertificazione dei campi dovuto alla salinizzazione delle falde. Insomma, è un modo per aiutare lo sviluppo del comparto agricolo, che assieme al turismo è uno dei motori dell’economia pugliese.

Il progetto, come descritto da Calderoni e Losapio, è stato approvato della Giunta Regionale in seguito alla manifestazione d’interesse del Comune di Bisceglie, per un importo complessivo di 5.250.000 euro a favore del Comune di Bisceglie per il riutilizzo ai fini irrigui delle acque reflue affinate dal depuratore a servizio dell’abitato di Bisceglie, che varrà sulle risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione 2014-2020 “Patto per la Puglia”, e di 2.507.476,40 euro per l’ adeguamento del depuratore di Bisceglie alle norme tecniche per il riutilizzo delle acque reflue.

“Questo progetto è un passaggio epocale per la nostra agricoltura, un’idea straordinaria nella sua normalità – ha dichiarato Gianni Porcelli del Gal – circa mille ettari di terreno verranno gestiti secondo dei canoni moderni, grazie alla prontezza di Regione e Comune. La cosa più importante, ora, è sfatare i falsi miti sulle acque depurate: al contrario di quanto si possa pensare, si tratta di acque pulite, sicure e ideali per il settore agricolo”.