Mille euro netti al mese per un totale di dodicimila euro l’anno per madri “lavoratrici nell’esclusivo ambito familiare”, questa in breve la proposta di legge per l’introduzione dell’indennità di maternità che il Popolo della Famiglia Bisceglie, assieme alle altre delegazioni nazionali, ha presentato lo scorso 9 novembre alla Corte di Cassazione di Roma. L’obiettivo del Popolo della Famiglia è quello di raccogliere in 180 giorni ben cinquantamila firme ovvero il numero minimo necessario per la presentazione del testo alle camere. Le raccolte firme saranno effettuate su tutto il territorio nazionale, anche a Bisceglie.

Secondo quanto riportato nel testo presentato alla Corte di Cassazione l’indennità di maternità dovrà essere richiesta al “comune di residenza dalle donne madri cittadine italiane”, inoltre, “La richiesta dell’indennità di maternità può essere avanzata dalle aventi diritto entro quindici giorni dalla nascita di un figlio (o figlia) o dalla sentenza di adozione che riconosce una maternità adottiva. Per ogni bambino può essere prodotta unicamente una domanda da una sola donna. Tale donna otterrà l’indennità di maternità per i primi otto anni di vita del figlio in assenza di altri redditi o impegni lavorativi, scegliendo dunque di dedicarsi in via esclusiva alla condizione di madre lavoratrice nell’ambito familiare con particolare riguardo alla cura dei figli”. Il testo specifica pure come in caso di assunzione lavorativa “l’indennità di maternità si interrompe” ma al contempo “la durata di otto anni riparte alla nascita di ogni figlio”. Infine è prevista anche una indennità di tipo vitalizia per “la nascita del quarto figlio” o “in caso di nascita di figlio disabile, sempre in occorrenza del pre-requisito della attività esclusiva di lavoro di cura familiare scelto dalla donna madre”. La proposta presentata dal Popolo della Famiglia prevede anche lo stanziamento  di 3 miliardi di euro annui dal fondo della presidenza del Consiglio per la famiglia e le pari opportunità nel triennio 2020-2022”.