L’ospedale di Bisceglie, classificato come “ospedale di base”, avrà un incremento di 48 posti letto (+40%) con l’attivazione di tre nuovi reparti: Geriatria (10 posti letto), Malattie endocrine (8 posti letto) e Terapia intensiva (6 posti letto). Vengono inoltre incrementate le discipline di chirurgia generale, medicina generale, ortopedia, ostetricia e ginecologia, psichiatria. E’ quanto stabilito dal piano di riordino ospedaliero regionale, presentato ieri, 30 novembre, dal Governatore Michele2016-11-30-confstampa-piano-riordino-3 Emiliano alla presenza del direttore del dipartimento sanità, Giovanni Gorgoni e di Giancarlo Ruscitti, presidente Ares (Agenzia regionale della Sanità – Regione Puglia).

Previsto anche lo scambio di ruoli tra Giovanni Gorgoni che presiederebbe l’Aress (Agenzia regionale socio-sanitaria) e Giancarlo Ruscitti che, dunque, andrebbe a dirigere il dipartimento della Salute. “Non si tratta di una bocciatura di Gorgoni”, spiegano fonti vicine al Governatore ma “è il passaggio necessario per questa nuova fase”.

L’investimento totale è di 404 milioni destinati al rafforzamento della sanità territoriale e al potenziamento delle emergenze”, ha spiegato il presidente della Regione Puglia Emiliano. Per il nostro territorio provinciale l’attuale disponibilità di posti letto pubblici attivi è pari a 591: la nuova programmazione ne prevede 717, con un incremento di 126, pari al 21%.

Nello specifico, si potenziano due ospedali di primo livello: quello di Andria passa da 150 a 218 posti letto e quello di Barletta da 226 a 271 posti letto, in entrambi i casi con il potenziamento di diverse discipline. L’ospedale di Canosa rafforza la vocazione alla post acuzie con 20 posti letto di lungodegenza e 40 di riabilitazione funzionale e un incremento complessivo di posti letto di +15 unità.

Complessivamente la programmazione regionale attiva discipline precedentemente non presenti nell’offerta pubblica: neuropsichiatria infantile, malattie endocrine, pneumologia, riabilitazione funzionale e potenzia la cardiologia, la chirurgia generale, la neonatologia, la   neurochirurgia, la neurologia, l’ortopedia, l’ostetricia e ginecologia, la pediatria, e l’urologia.